AREZZO 6 settembre 2013 - Il Viaggiatore Immaginario, la libreria che ormai è diventata una sorta di salotto letterario, un piccolo grande fenomeno culturale per una città di provincia, batte o quasi persino il personaggio del momento, ovvero Matteo Renzi. Perchè lo spettacolo organizzato da Giampiero Bracciali, il titolare, per i vent'anni del negozio, riempie piazza Risorgimento come ci era riuscito solo il sindaco rottamatore, ora in procinto di lanciarsi nella corsa a segretario del Pd, quando era venuto a febbraio per la campagna elettorale della politica.

Alle 21,30, quando lo spettacolo comincia, la piazza è stracolma. Con tutti i posti a sedere occupati come le panchine e tanti che restano in piedi. Qualcuno parla di 500-600 persone, di sicuro sono centinaia. Che è evento raro per un appuntamento essenzialmente letterario, che aveva come media sponsor proprio La Nazione.

Quando si spengono le luci, va in scena sul palcoscenico, recitato da Andrea Biagiotti, Ferdinando Maraghini e Francesco Maria Rossi, una sorta di riassunto dei vent'anni della libreria. La storia di come da un chiosco di benzina possa nascere un negozio che vende cultura di qualità. Uno spettacolo intessuto di citazioni, letterarie e cinematografiche: si va da La Storia Infinita, romanzo di Michael Ende e film che ne è stato tratto, a La Vita è bella di Roberto Benigni, da Baricco a Calvino, da Tabucchi allo Stefano Benni di uno splendido dialogo sul diavolo.

UNA PASSIONE per i libri nata e coltivata sin da bambino. Di quelle che nascono per due motivi: o ne hai la casa piena o non ne hai nemmeno uno. Una passione che i genitori cercano di accontentare acquistando un’enciclopedia: la summa del sapere e migliaia di pagine da leggere. La quotidianità però porta verso altre strade, verso altri mestieri, il bracciante, il camionista, il venditore di carburante, che con la lettura non hanno niente a che fare. E così i libri restano una passione destinati forse a diventare un rimpianto. Poi l’incontro che ti cambia la vita e che ti costringe a fare le scelte da sempre rimandate o, per paura, mai prese in seria considerazione. Ti butti, molli tutto e apri una libreria.

Sono passati vent’anni e stasera è stata la volta di «Carta, inchiostro e benzina», il racconto di una libreria scritto da Giampiero Bracciali, titolare de «Il viaggiatore immaginario», vissuto insieme con l’amico Pasquale Pinna e la moglie Marina Tait, ma che è stato letto e recitato da Andrea Biagiotti, Fernando Maraghini e Francesco Maria Rossi con le musiche composte appositamente da Roberto Carlone della Banda Osiris (in caso di pioggia al Circolo Artistico).

«Un modo per festeggiare venti anni di attività - spiega Giampiero Bracciali - per ricordare che siamo arrivati fin qui nonostante i tempi duri, per raccontare la nostra identità che nasce da una passione, da un sogno maturato là dove si pensa che non possa nascere niente». Uno spettacolo tra l’autobiografia e l’invito a non sopire passioni e identità, e nel modo più familiare per chi fra i libri ci lavora. «Ci siamo sempre considerati, nella nostra professione, mediatori di storie e così abbiamo deciso di raccontare la nostra storia perché è una storia condivisibile, almeno dal punto di vista emotivo, così come è stata condivisa da tutti quelli che la conoscono. Una storia che comincia ancora prima che la libreria nascesse».

A RAPPRESENTARLA le musiche di Roberto Carlone della Banda Osiris che ha accompagnato un testo patchwork composto da brani scritti dallo stesso Bracciali e da pezzetti di letteratura tratti da Baricco, Benni, Ende, Canetti e da spezzoni di film da «La storia infinita» a «La vita è bella». La trama? Un bambino che si innamora dei libri, ma che si ritrova a fare il benzinaio e proprio attraverso il rifornimento arriva la metamorfosi, il sogno si materializza nella paura del primo giorno, del primo cliente, del primo libro venduto in una città «grande» come Arezzo ancora tutta da conquistare. Vent’anni di ricordi fra bilancio e parodie. Stare di là dal banco ti permette di osservare e così ecco stilate, con la penna di Benni, le sette tipologie di clienti che frequentano una libreria. «Qualcuno ci si riconoscerà - fa sapere Bracciali - e qualcuno forse si offenderà. Fino all’ultimo cliente della giornata, quello che ti fa fare tardi, che però alla giornata aggiunge qualcosa portando un elemento divino. Ma senza fare a meno del diavolo che ci farà conquistare altri vent’anni di vita».

SILVIA BARDI