Arezzo, 8 novembre 2011 - Fiction che vince non si tocca. E per l'0ennesima volta Vittorio Sindoni ha fatto "scopa". Dopo la vittoria del lunedì, ecco il bis della seconda puntata. Che incrementa i dati di ascolto. Sfiora il 25% di share e mette davanti al teleschermo sei milioni e novecentomila spettatori. Spazzando via anche la serata della politica, seguita alle annunciate dimissioni di Berlusconi.

Ma il Borro inizia o finisce a Subbiano? E Palazzo Cavallo sventola il classico tricolore o una bandiera degli Stati Uniti a stelle e strisce? Nella realtà è facile, in Tv un po' meno. Eppure è una Tv che prende per mano Arezzo e Subbiano, location predilette dello sceneggiato, e mai come stavolta le accompagna in giro per l'Italia. E che vince. Già dalla prima serata l'esito dell'ascolto aveva visto "La Ragazza Americana" in vetta agli ascolti, con un ascolto medio di 6.136.000 telespettatori, pari al 22.27%. Staccata la terza puntata di «Grande Fratello 12», pur in crescita ma sotto il 20% di share, registrando una media di 4.378.000 telespettatori (19,69%).


"La ragazza americana" completa la luna di miele tra Vittorio Sindoni, il regista con le radici in Sicilia ed il cuore ad Arezzo, e disegna il più straordinario promo per la città. Fin dalle prime scene, quando la Hessler spiega ai suoi amici americani perfino la strada per arrivare qui. Fino al casello dell'autosole, che la macchina blu dell'attrica attraversa e ti pare di sentire la voce melodica che ti saluta ogni giorno, "arrivederci".

Quattro ore filate, tra lubnedì e martedì, di immersione in un'Arezzo un po' ridisegnata. Dove il centro è il Borro che però assume qua e là le sembianze di altri scorci, Subbiano in testa, il cui castello e la cui piazzetta campeggiano in tanti momenti dello sceneggiato. Due ore di una storia come sempre lontana dalla realtà. E che rinnova il codice caro a Sindoni: la ragazza al centro del mondo, il mondo che all'inizio le resiste e poi la scopre, i buoni e i cattivi che li riconosci a fiuto, la semplicità tradotta in una sceneggiatura piana come la riva dell'Arno a Ponte Buriano.

"E' il ponte della Gioconda" racconta per telefono agli amici del Kentucky, che poi sarebbe casa sua. La scoperta difesa strenuamente dal povero Starnazzi che sul piccolo schermo diventa una certezza. Intorno il parco fluviale e quello naturalistico. E poi i vicoli del Borro, senza Pinocchio e senza la copia della Sindone, le pietre antiche di Giovi.

E la festa della Fiera: i banchi in piazza, il passeggio sotto le Logge, l'arrivo in piazzetta del Commissario. E via Cavour, sul lato tra il Corso e piazza San Francesco. L'Arezzo quotidiana ma che le telecamere rendono ancora più golosa. Scivola un po', sotto gli occhi ora arrabbiati e ora innamorati di Vanessa Hessler, la musa di Sindoni in tutti gli sceneggiati girati da queste parti. Scivola sotto gli occhi cerulei di Berruti, il bello di turno, indovinate innamorato di chi.

Ora l'attesa dell'auditel. Gli altri sceneggiati aretini lì facevano il botto, piegando Grandi Fratelli e rivali di giornata, anzi di serata. Da allora la televisione è cambiata, e cambiata parecchio. Ma la curiosità di scoprire quanti abbiano ammirato quest'Arezzo da bere è grande. Quasi più di scoprire il finale, nella seconda puntata di lunedì.