Arezzo, 18 luglio 2011 - Il meglio di Giorgio Panariello, almeno per il pubblico, sono i suoi personaggi rivisti e corretti dalla vita della provincia toscana, da Prato alla Versilia. Chi non ha rivisto qualche parente o qualche vicina di casa nella Signora Italia o non ha sorriso vedendo il vero Briatore ripensando a Naomo? Caricature di successo, non a caso riprese dalla pubblicità. Ma la forza di Panariello sta tutta lì: vedere, cogliere, sottolineare, caricare figure e figuri della vita quotidiana.

Lui che, nato a Firenze, nelle estati versiliane ha inziato a lavorare come cameriere nei locali notturni per poi affrontare il cabaret. E la possibilità di rivederli tutti insieme in una carrellata, anzi in un «Recital» Panariello l'ha offerta al pubblico aretino all’Anfiteatro Romano, evento portato in città dalla Sipario Management della famiglia Fioroni.

Uno spettacolo che segue l’immancabile e l’immaginabile successo del tour invernale del comico toscano, «Panariello non esiste», che lo ha visto show man protagonista in quarantacinque città, per settanta date e oltre 150mila spettatori, tour che lo ha visto premiare all’Arena di Verona nell’ambito dei Wind Music Awards con il premio, appunto, «Arena di Verona».

Ma ad Arezzo Panariello ha portato un «nuovo» recital, ma sempre con i suoi «vecchi» personaggi. Con il Pierre con il suo ingombrante «marsupio», Naomo in ciabatte e pareo che distribuisce euro, l’ubriaco Merigo e la sua bicicletta che ogni tanto scompare, il maestro di ballo finto brasiliano Luingi, il commovente anziano Raperino con il suo fardello di ricordi e rimpianti, il clone di Renato Zero, suo cavallo di battaglia, e che più volte lo ha portato a duettare con il cantante romano.

C'erano anche nuove proposte come Il Vaia che commenta i fatti della vita dal bar. Ma anche monologhi e commenti sulla cronaca e sull’attualità, anche se, come dice nello show, «a Montecitorio c’è qualcuno che sta dicendo battute migliori delle nostre». 

Un Panariello «one man show» tanto amato dal pubblico, anche se per un po’ era stato messo da parte per altre scelte artistiche che lo aveva portato a lasciare la strada del «varietà» per intraprendere quella del teatro con «Il borghese gentiluomo» di Molière, della scrittura con il libro «Non ti lascerò mai solo» dedicato all’amore per un cane, della radio che lo ha visto su Rtl 102.5 con «Ogni maledetta domenica» andato in onda per otto settimane. Ma ora torna. Torna in tivù dopo cinque anni di assenza, avendo firmato un contratto con Mediaset per la stagione 2011/2012.

Ci sono ancora biglietti disponibili
per lo spettacolo in vendita da Vieri Dischi in Corso Italia, all’Informagiovani di Piazza Guido Monaco e alla cassa dell’Anfiteatro Romano che sarà aperta dalle 19,30. L’allestimento dell’Arena aretina ha consentito di ricavare almeno millecinquecento posti numerati e non.