Arezzo, 27 novembre 2010 - La chirurgia robotica, una vera rivoluzione. Parola di Pier Cristoforo Giulianotti che, partito da Grosseto, è giunto tre anni fa a Chicago, dove dirige il reparto di chirurgia generale e robotica dell'Università dell'Illinois, la più prestigiosa struttura mondiale in fatto di chirurgia robotica. Il pioniere della nuova frontiera chirurgica è intervenuto al V Forum Risk Management in Sanità di Arezzo, sottolineando tutti vantaggi di questa nuove tecnica: dal miglioramento della qualità della vita per i pazienti, all'abbattimento pressoché totale del rischio clinico, fino alla riduzione delle degenze nel post-operatorio. La Chirurgia robotica investe ormai differenti discipline chirurgiche, non soltanto la medicina generale, con applicazioni ad esempio in urologia, ginecologia, chirurgia cardio-toracica e gastrointestinale, pediatria o oncologia.

 


''Tutte le specialità sono e dovrebbero essere potenzialmente coinvolte da questa rivoluzione'', ha spiegato Giulianotti, che è anche ''una rivoluzione del modo stesso di pensare l'intervento chirurgico e il rapporto medico-paziente''.
Il professore ha quindi affrontato il nodo dei costi di queste piattaforme, certamente elevati anche a causa della loro indispensabile manutenzione, spiegando però come questi stessi costi possano essere facilmente diluiti nell'anno in un
numero elevato di interventi e invitando gli amministratori pubblici a non sottoutilizzarle.

 


La robotica è inoltre una rivoluzione che coinvolge tutti gli ''attori'' protagonisti dell'intervento chirurgico, modificando il ruolo stesso di medici o infermieri e costringendo ognuno di loro a una positiva autocritica, in un percorso virtuoso dal punto di vista della qualità e della sicurezza. Attraverso questo tipo di tecniche - ha aggiunto poi il pioniere della robotica - si possono eseguire in maniera mini-invasiva interventi molto complessi come l'asportazione del pancreas o del fegato,riducendo al minimo le cicatrici.

 


Una rivoluzione che ormai prosegue il suo percorso e ci conduce ancora una volta nel futuro, come ha spiegato lo stesso Giulianotti, che ha illustrato altre diverse tecniche innovative. E' gia' realta' una macchina articolabile come una mano di pochi millimetri, nella quale onde a radiofrequenza che passano tra le sue branche, permettono di tagliare i tessuti senza fuoriuscita di sangue, al contrario di quanto succederebbe eseguendo un intervento tradizionale. Tra i desideri per il futuro ci sono poi le miniaturizzazioni estreme, che consentiranno addirittura di raggiungere una singola cellula per poterla curare senza sradicare alcun organo. In progetto, inoltre un nuovo robot, molto meno ingombrante dell'attuale piattaforma, con un solo braccio da cui si estendono i diversi strumenti.

 

''Per questo - spiega Giulianotti - non è necessario ampliare la grandezza delle sale operatorie ma adeguarle alla nuova tipologia di interventi. Infine un'esortazione: ''Internet è stata una rivoluzione globale e rappresenta ormai una rete universale del sapere - ha concluso Giulianotti - allo stesso modo il sogno di una cultura universale deve essere trasferito alla medicina, che è patrimonio del mondo intero''.

 

Del rischio clinico e gli errori medici, la sicurezza alimentare e la tutela dei cittadini, l'importanza della dieta mediterranea. Di tutto questo si parlerà domani nella nuovo appuntamento con 'TeleCamere', in onda alle 12.25 e
alle 24.45 su Raitre
. La puntata, realizzata al 'V Forum Risk Management' di Arezzo, presenterà uno spaccato della sanità italiana.  Ospiti di Anna La Rosa, il ministro della Salute Ferruccio Fazio, il generale Cosimo Piccinno, comandante dei Nas, l'assessore regionale alla Salute della Sicilia, Massimo Russo, ed il senatore PD Ignazio Marino. Interverranno anche il professor Stuart A. Rosenberg dell'Università americana di Harvard, che ha illustrato nell'ambito del Forum la riforma sanitaria americana voluta dal presidente Obama e il professor Pier Cristoforo Giulianotti, che dirige a Chicago la più importante struttura di chirurgia robotica al mondo