Sansepolcro, 2 luglio 2011 - I giovani di  Sansepolcro continuano ad affermarsi nel mondo del lavoro. Dopo Pancrazi, uno degli apprezzati ingegneri della Toro Rosso in Formula Uno, un altro giovane fa parlare di sé per le sue indiscusse capacità. Luca Torre, 31 anni, nato a Sansepolcro, diplomato al liceo scientifico «Piero della Francesca», laureato all’Università di Perugia con 110 e lode in ingegneria meccanica con la tesi «Modellazione multibody di un veicolo sportivo: il caso della Ferrari 360 Challenge» è uno degli affermati ingegneri della mitica azienda di Maranello.

Come sei entrato nel team Ferrari?
«Ho inviato un curriculum subito dopo la laurea, sette anni fa, e sono stato chiamato per discutere possibili applicazioni della mia tesi di laurea. Ho avuto la fortuna di inviare soltanto un curriculum e di trovare subito lavoro ».

Quale incarico ricopri attualmente in Ferrari?
«Sono ingegnere veicolista nel reparto esperienze. L’ingegnere veicolista segue lo sviluppo della vettura nelle macro aree di veicolo, quindi sospensioni, freni, handling, aerodinamica e sistemi di controllo, curando non soltanto la singola applicazione, ma pensando soprattutto al progetto nel suo insieme, interagendo con gli altri tecnici».
 
Il tuo nome è legato alla mitica Ferrari California.
«Mi occupo principalmente di vetture stradali, ma il reparto Esperienze scambia continuamente know how, dati e metodologie con la gestione sportiva. Sì, ho lavorato anche per la Ferrari California e mi piace ancora chiamarla F149, il progressivo di progetto».

Prima di questo incarico, quale altre mansioni hai ricoperto in Ferrari?
«Mi sono occupato di affidabilità del veicolo, teorica e applicata, ma sempre nell’ambito della sperimentazione. Ho seguito la sperimentazione di vetture da strada come la F430, la 599GTB e vetture da pista come la 575 GT1 o la 430 Challenge: infine ho lavorato sul modello California come ingegnere di macchina».

Torni spesso a Sansepolcro?
«Quando non sono in trasferta e non c’è neve a Verghereto. Sono spesso qui. Non rinuncio ad una corsa lungo il Tevere e a qualche giro di corso e alle mie amicizie che sono una delle cose più preziose».

Altri impegni di studio o di ricerca?
«Da quando lavoro in Ferrari, sono stato assorbito al 110%, ma ho pensato spesso di iscrivermi nuovamente all’università per coltivare l’altra mia grande passione: la matematica».