Treni: passeggeri fatti scendere. Fioccano le polemiche

I consiglieri regionali del Pd De Robertis e Ceccarelli parlano di fatto "grave e inaccettabile". Interrogazione di Fratelli d'Italia.

Bufera sul trasporto ferroviario

Bufera sul trasporto ferroviario

Arezzo, 22 settembre 2021 - "Quanto accaduto ieri sulla linea Firenze – Arezzo è molto grave e non è accettabile. Abbiamo segnalato il grave disservizio all’assessore Baccelli affinché vengano svolte tutte le verifiche sulle modalità di rispetto dei limiti imposti alla capienza dei treni dalle disposizioni anti Covid". Lo hanno detto Lucia De Robertis, presidente della Commissione Trasporti del Consiglio regionale, e Vincenzo Ceccarelli, Capogruppo Pd, in merito a quanto accaduto ieri sulla linea Arezzo–Firenze. A causa del sovraffollamento, diversi passeggeri sono stati fatti scendere da un Regionale. "Il rispetto delle norme - hanno aggiunto Ceccarelli e De Robertis - non può penalizzare gli utenti, in particolarmente tutti quei pendolari che quotidianamente hanno necessità del treno per motivi di studio e di lavoro. E’ necessario che Trenitalia metta in campo tutte le azioni necessarie affinché si riesca a far rispettare i limiti senza far mancare il servizio, soprattutto nelle fasce orarie di maggior utilizzo. E’ un equilibrio difficile da trovare ma su cui occorre lavorare con attenzione prioritaria".

Sulla vicenda è intervenuto anche Fratelli d’Italia. I disagi dei pendolari aretini sono stati infatti al centro di un’interrogazione in Regione. Primo firmatario il consigliere regionale Gabriele Veneri che ricorda come gli affollamenti nelle carrozze si siano registrati sul cosiddetto “treno del Casentino” che collega Stia ad Arezzo e ieri anche su un regionale che percorre la tratta Firenze – Arezzo. “A Ponticino – afferma – il controllore è stato costretto a far scendere pendolari e studenti perché il convoglio era troppo pieno, ben oltre la capienza prevista dell’80%, lasciando i viaggiatori sui marciapiedi in attesa del convoglio successivo. Disagi che si sono sommati a quelli dei ritardi accumulati da lavoratori e studenti”. La richiesta all’esecutivo Giani è di convocare subito “un tavolo di confronto con Lfi e con tutte le altre aziende responsabili del trasporto ferroviario toscano. Vanno aumentati il numero delle carrozze e i controlli sui treni. Vogliamo sapere se siano previsti contributi regionali per incrementare la vigilanza nelle stazioni e sui treni per garantire la salute, e quali siano le strategie e gli impegni delle aziende del trasporto ferroviario per garantire la qualità e la sicurezza di tale servizio, assicurando innanzitutto il distanziamento sociale imposto dalle norme anti-Covid” conclude Veneri.