Terza corsia saltata. Intervengono i 5 Stelle di San Giovanni che lanciano accuse

I pentastellati si chiedono dove erano dal 2010 ad oggi tutti coloro che in queste ore si interrogano preoccupati per le dichiarazioni di Autostrade per l’Italia.

Tommaso Pierazzi dei 5 Stelle di San Giovanni con Luigi Di Maio

Tommaso Pierazzi dei 5 Stelle di San Giovanni con Luigi Di Maio

Arezzo, 19 ottobre 2018 - E’ bufera politica sulla decisione della Società Autostrade di “congelare” la realizzazione della terza corsia autostradale tra i caselli di Incisa Reggello e Valdarno. Una scelta motivata dalla ventilata ipotesi del Governo di togliere la concessione al gruppo guidato dai Benetton. Sulla vicenda è intervenuto il Movimento 5 Stelle di San Giovanni, che definisce assurdo e sorprendente il dibattito che si è innescato in questi giorni.

“La domanda che ci poniamo – ha detto il capogruppo Pierazzi – è dove erano dal 2010 ad oggi tutti coloro che in queste ore si interrogano preoccupati per le dichiarazioni di Autostrade per l’Italia, che minaccia di non far partire i lavori. Per chi ha la memoria corta cerchiamo di fargli ricordare le responsabilità “politiche” che proprio partiti e politici “locali” hanno avuto sul tema. Prima osannando l’opera ritenuta strategica per la vallata, poi girandosi dall’altra parte facendo finta di non vedere i “soliti” costi che lievitavano o gli incredibili ritardi nella data di completamento”.

Pierazzi ha ricordato che a luglio del 2011 Autostrade per l’Italia sottopose per conto di Anas il testo per il protocollo d’intesa per la realizzazione dell’ampliamento e la giunta sangiovannese, come le altre della vallata, dette l’ok a procedere. I lavori dovevano costare 331 milioni e terminare nel 2017. “Dobbiamo ricordarci bene questi due numeri, 331milioni di costo e termine lavori nel 2017! – Hanno aggiunto i 5 Stelle – . Nel 2018, quando il “taglio del nastro” doveva essere già effettuato da un anno, l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, senza scomporsi, informava che il progetto definitivo, lievitato a 400 milioni di euro, sarebbe stato avviato entro il 2019, perché solo nell’estate 2017 avevano superato la Valutazione di Impatto Ambientale. 70 milioni in più e almeno 7 anni di ritardo nel completamento dell’opera, visto che ci vorranno almeno 5 anni di cantiere! Non mi sembra che in questi giorni qualcuno si sia preoccupato se i lavori finiranno in ritardo come sempre o magari senza rispettare le spese preventivate. In questi 8 lunghi anni – ha proseguito Pierazzi – nessuno ha mai avviato un dibattito politico sulle opere da attuare a margine dell’ampliamento, come nessuno ha sollecitato chi governava città, province, regione o un ministero a far sì che i lavori iniziassero”.

Ma i pentastellati ce l’hanno anche con i consiglieri regionali valdarnesi del Pd e di Forza Italia che siedono o hanno seduto in passato sui banchi di Palazzo Panciatichi. “Non si sono mai preoccupati di far sentire le loro voci contro Autostrade Per l’Italia! – Hanno tuonato – . E invece di avviare un dibattito serio sulla credibilità delle società che stanno gestendo le concessioni e sul fallimento della politica locale, regionale e nazionale, che non ha saputo portare a termine un adeguamento nei tempi e costi preventivati, dobbiamo ancora apprendere tramite i “media” molto rumore solo per ottenere un po’ di visibilità. Si parla di nuovi ponti o di altre opere necessarie – hanno aggiunto i 5 Stelle – , dimenticandoci che proprio su un ponte abbiamo appreso di essere meno sicuri con quell’operatore quando viaggiamo in auto. Ma soprattutto era tra il 2010 e il 2011 che dovevano essere mosse queste richieste da parte di chi governava o appoggiava le giunte locali. Perché non l’ha fatto? Eppure San Giovanni era già attraversata da quasi un quarto del tratto autostradale oggetto di ampliamento”.

Secondo il Movimento, con la terza corsia ancora una volta, chi ci ha governato a tutti i livelli istituzionali, ha fallito e ancora una volta si cerca di rendere più opaco il racconto del passato. “La situazione attuale – ha continuato Pierazzi – è figlia dei governi sia di centro destra che centro sinistra che non hanno saputo “controllare” le concessioni sulle infrastrutture, questo è il punto fondamentale. Tramite i nostri consiglieri in regione e il Ministro competente ci muoveremo per avere risposte prive di fraintendimenti, ma rinnoveremo anche la nostra piena solidarietà all’azione di Governo che vuole smascherare i “furbetti” degli appalti, che senza “rischio di impresa” alzano la voce senza rispettare gli impegni presi”.