"Strisce pedonali 3D per rendere più sicure le strade aretine"

I Popolari per Arezzo propongono di utilizzare illusioni ottiche per ridurre velocità e incidenti

popolari

popolari

Arezzo, 20 ottobre 2018 - Mettere in sicurezza le strade aretine per tutelare i pedoni e per ridurre gli incidenti. La richiesta è dei Popolari per Arezzo che, pur riconoscendo l’impegno dell’amministrazione nella sistemazione di molte vie, hanno ravvisato la presenza di strade in città e nelle frazioni dove le strisce pedonali risultano rovinate e poco visibili, dove occorre una più incisiva segnaletica verticale o dove c’è bisogno di deterrenti per l’alta velocità delle automobili. Oltre ad una programmata e costante attività di manutenzione ordinaria, l’associazione propone interventi mirati nelle strade più a rischio del territorio comunale attraverso l’utilizzo anche di strumenti innovativi in grado di rendere più sicuro il transito e l’attraversamento.

In questo senso, una soluzione potrebbe essere rappresentata dall’installazione di strisce pedonali 3D che, già presenti in altre città europee e italiane, danno l’illusione ottica di trovarsi di fronte ad un ostacolo e spingono gli automobilisti alla frenata. Caratterizzate da un senso di profondità e tridimensionalità, queste applicazioni avrebbero un effetto più incisivo e di maggior pregio estetico rispetto ai tradizionali dissuasori elettronici e ai dossi che in alcuni casi creano problemi ai veicoli in emergenza. I Popolari per Arezzo invitano dunque a testarle in strade dove la velocità è più sostenuta e dove l’attraversamento pedonale è maggiormente a rischio, oltre che dove sono presenti istituti scolastici e un forte pasaggio di bambini e famiglie. Tra gli esempi rientrano via Tarlati dove spesso gli automobilisti tendono ad accelerare, oltre alle principali direttrici verso le vallate ad alta intensità di traffico come la Sr71 che attraversa tanti paesi e che nel corso degli anni ha registrato numerosi incidenti. «Le strisce 3D - commentano i Popolari per Arezzo, - rappresentano un deterrente verso l’alta velocità e un invito alla prudenza. Si tratta di una possibilità innovativa ma efficiente che potrebbe essere testata anche in alcune delle nostre strade più pericolose».