Simona Neri vince in rimonta a Laterina Pergine: svolta nella partita della Provincia?

A metà scrutinio Bellezza era avanti di 20 punti percentuali, le ultime sezioni, Montalto in testa, fissano il sorpasso. I numeri sembrano indicare nel centrosinistra l'erede di Vasai

Simona Neri

Simona Neri

Arezzo, 30 luglio 2018 -

Arezzo, 30 luglio 2018 - Con una incredibile rimonta Simona Neri, sindaco uscente di Pergine, ha vinto le elezioni amministrative di Laterina Pergine. A metà scrutinio Stefano Bellezza, il candidato di Futuro Comune, era avanti di quasi 20 punti percentuali e sembrava ormai avviato verso un trionfo. Ma non erano state scrutinate le sezioni nelle quali il peso del Pd era forte.

E così si è registrata una delle rimonte più clamorose degli ultimi anni. La Neri, per 70 voti, sarà il primo sindaco del nuovo municipio. Ha ottenuto il 43,74% dei voti, pari a 1.533 voti. Stefano Bellezza si è fermato a 1.463 voti (41,74%).

Buon risultato, tutto sommato, per la lista a Sinistra, che aveva come candidata Rossella Lattanzi e ha sfiorato il 15%. Per quanto riguarda l’affluenza, si temeva un deciso astensionismo dovuto al periodo di vacanze. In realtà sono stati numerosi i cittadini che si sono recati alle urne.

Ma è un dato che dà respiro al centrosinistra, dopo una serie di sconfitte a catena. Simona Neri ha scelto la formula della lista civica (Uniti per Laterina Pergine) sia pur appoggiata dal Pd e forse questo ha contribuito a bloccare la deriva legata al nome del partito. E ha piazzato soprattutto a Laterina, e in particolare a Montalto, il recupero che le ha dato l'abbrivio vincente.

Un piccolo comune ma che tra l'altro in base ai calcoli dovrebbe definitivamente spostare verso il centrosinistra l'imminente scelta del nuovo presidente della Provincia, uno degli atti amministrativi dopo l'estate: scelta non affidata ad un voto ma ad un calcolo complesso su sindaci, consiglieri e i millesimi che questi comportano.

Nel nuovo Comune ha votato il 64,20% degli aventi diritto, 3.574 su 5.567. di cui 1.794 maschi e 1.780 femmine. La scelta di recarsi alle urne il 29 luglio non è stata programmata, ma obbligata. Il voto era infatti previsto inizialmente per il 10 giugno, ma la morte del candidato di sinistra Giovanni Lari, avvenuta 48 ore prima, ha costretto il Prefetto a rinviare le elezioni.