Renzi a Salvini: vi sfido su Arezzo. E l'ex ministro rilancia sul caso Bpel

Le vicende nostrane tornano quelle simboliche al centro del dibattito parlamentare. E rispunta il duello Lega-Boschi

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Arezzo, 21 agosto 2019 - A volte ritornano. Ferite ancora aperte per quanto sembrassero già cauterizzate. E’ il caso di Banca Etruria, che Matteo Renzi riporta d’attualità, sia pure senza nominarla, nel dibattito al Senato sulla crisi del governo Conte, provando a parare in anticipo un potenziale affondo dell’altro Matteo, ovviamente Salvini.

Ed è probabile che non sia finita lì, anzi è più che possibile che il nome della banca più discussa d’Italia torni a risuonare nella battaglia politica come uno dei fronti caldi. Specie se si dovesse arrivare alla saldatura di una maggioranza giallorossa, cioè di un governo che veda alleati Pd e 5 Stelle. Renzi non la prende alla larga.

«Siamo pronti a sfidarvi - lancia il guanto a Salvini che lo guarda dall’altro lato dell’emiciclo - nei collegi di Firenze, di Bibbiano e di Arezzo». Firenze è il seggio nel quale il Matteo democrat sconfisse alle ultime elezioni, come ricorda lui stesso, Alberto Bagnai, uno dei teorici dell’uscita dall’euro. Bibbiano, invece, è il territorio dello scandalo degli affidi pilotati di bimbi che la Lega, i Cinque Stelle e anche Forza Italia hanno caricato sulle spalle del Pd, ribattezzato il «partito di Bibbiano».

In questo contesto è fin troppo facile arguire che Arezzo significa Banca Etruria con l’affaire che le opposizioni di un tempo, poi diventate maggioranza, hanno addossato al cerchio magico renziano, a cominciare da «Meb», Maria Elena Boschi, l’ex ministro figlia del già vicepresidente di Bpel Pierluigi, uscito indenne dal troncone principale delle inchieste della procura ma alla fine lambito da due accuse di bancarotta per la liquidazione dell’ex Dg Bronchi e le consulenze d’oro.

Non a caso, Salvini ha ribattezzato la ex Giaguara come «Mummia» e lei ha risposto piccata sui social postando una foto in bikini con le amiche (fra cui l’aretina Alessia Gualdani, ex Cda di Arezzo Fiere). Come a dire: guardate voi se sembro uscita da un sarcofago. E’ fin troppo prevedibile che se i segnali di intesa Pd-5e Stelle dovessero concretizzarsi, il caso Etruria diventerà una delle banderillas che il ministro degli interni quasi ex e tutta la Lega proveranno a piantare nel corpaccione del toro giallorosso.

Anche perchè è una delle questioni su cui finora è andato d’amore e d’accordo coi grillini (si veda l’attacco del ministro della giustizia Alfondo Bonafede contro il procuratore Roberto Rossi cui ha negato il concerto alla conferma) ed è quindi per Di Maio & C. un nervo scoperto. Politica, appunto, terreno in cui tutte le armi sono lecite. Banca Etruria non c’è più (è subentrata Ubi) ma ci sono ancora i processi, a cominciare da quello principale per bancarotta che entra nel vivo a settembre. Che sarà anche il mese della sentenza sulla truffa delle subordinate e dell’eventuale richiesta di rinvio a giudizio per Boschi senior & C. sulle consulenze. Erano diventati tutti temi di cronaca locale, possibile tornino a infiammare la scena nazionale?