Prima Montevarchi attacca la sinistra sul verde pubblico

“In 20 anni hanno distrutto 70 ettari di verde e oggi fanno la morale per mezzo ettaro?”

Prima Montevarchi

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Arezzo, 02 agosto 2021 - “Quella parte di sinistra mescolata a spezzoni di deviati di destra e ai populisti grillini non riesce ad andare oltre ai cassonetti e alla vicenda dei giardini Spinelli”. Il movimento Prima Montevarchi è intervenuto in merito a due temi di stretta attualità, entrambi legati all’ambiente attaccando anche il candidato Luca Canonici, che in una recente intervista televisiva ha affrontato l’argomento. “Sentirgli dire che dovrebbe sopperire ai gravi danni ambientali fatti da questo Sindaco è stata l’ennesima dimostrazione che per amministrare il Comune ci vuole ben altro – ha detto il gruppo di maggioranza -. Puerilità da far spavento di uno che vuol fare i giardini dove i giardini ci sono già da decenni e che non conosce neanche il nome del borro del Giglio”. Non sono poi mancate critiche alla coalizione avversa. ” Un insieme indefinito che vuol battere la destra ma non sa dire niente altro. Non per nulla – ha sottolineato Prima Montevarchi – Italia Viva e Rifondazione Comunista si son fatti da parte, mentre l’annunciata Azione di Calenda è scomparsa dalla coalizione. Ci hanno visto bene a star fuori”. Entrando nello specifico, riguardo ai Giardini Spinelli e in generale al verde pubblico, il movimento ha chiamato in causa le passate amministrazioni. ” Il Sindaco lo ha detto più volte: con i debiti e i conti, anche delle cause perse, lasciati da Grasso, con la città in condizioni di degrado e di interventi immediati da eseguire su scuole e strade, con l’Antistadio venduto da recuperare e con la cassa comunale vuota, era indispensabile un sacrificio, che è stato un dolore per tutti, ma in quel momento non si poteva farne a meno – ha spiegato Pm riferendosi alla vendita dei Giardini Spinelli -. Però i risultati di quel sacrificio oggi sono sotto gli occhi di tutti: via Roma e la scuola del Pestello restaurata, oltre i lavori per la messa in sicurezza realizzati in altri plessi, l’Antistadio recuperato, e tutto quanto altro è stato fatto e che tutti possono vedere. Per l’area avremo modo di vedere quanti servizi e miglioramenti verranno realizzati, compreso tanto nuovo verde”.

“Quello che però non è assolutamente accettabile – ha proseguito la maggioranza -, è la morale che viene costantemente manifestata e ripetuta dai sostenitori piddini e socialisti di Canonici, che oggi si ergono a paladini dell’ambiente in difesa del verde che ci circonda e nemici giurati della grande distribuzione. Dove hanno vissuto negli ultimi decenni, soprattutto coloro che hanno rivestito incarichi politici nelle precedenti amministrazioni, quando sono state fatte scelte di pianificazione urbanistica che hanno visto un’espansione edilizia e cementificazione del territorio senza eguali nella storia. Serve un solo dato per avvalorare quanto detto e far capire a tutti che non è certo l’edificazione di un’area di circa mezzo ettaro che provocherà danni irreparabili per l’area che respiriamo. Infatti facendo un rapido confronto delle aree edificate di fondovalle tra il 1996 e il 2016 (anno in cui si è insediata questa amministrazione), emerge che in un ventennio tra edifici e viabilità di pertinenza, sono stati sottratti a terreno vergine e agli alberi la bellezza di circa 700.000 mq o se preferite 70 ettari, corrispondete a ben 100 campi da calcio, con una media di 35.000mq/annui di cementificazione del suolo, con conseguente entrate nelle casse comunali di decine e decine di milioni di euro di oneri di urbanizzazione. Dove sono finiti questi soldi? – Si è chiesto Prima Montevarchi -. Pertanto non è accettabile l’accusa che “se quelli di prima hanno sbagliato, si deve evitare di continuare a farlo” , perché le differenze in termini numerici sono abissali. Infine, se i milioni incassati dalla cementificazione ventennale delle precedenti amministrazioni, fossero stati correttamente e diligentemente investiti, oggi sicuramente avremmo delle scuole efficienti, delle strade piatte come tavoli da biliardo ed un centro storico simile ad un salotto di casa. Pertanto, se una politica per la città ce l’hanno, che la tirino fuori e la smettano di cavalcare soltanto argomenti ormai vecchi per mascherare il vuoto programmatico che hanno e vediamo se dal caravsnserraglio esce qualcosa di concreto e non solo le solite chiacchiere tutto fumo e niente arrosto”, ha concluso il gruppo di maggioranza.