Post elezioni. Si dimettono in massa i vertici del Pd di Cavriglia

Tutti i dirigenti del coordinamento comunale, oltre al segretario i coordinatori di circolo e i componenti della direzione, hanno deciso di fare un passo indietro.

Uno dei coordinatori del Pd Francesco Ruscelli

Uno dei coordinatori del Pd Francesco Ruscelli

Arezzo, 12 marzo 2018 - Arrivano le prime decisioni, anche drastiche, dopo la mazzata elettorale che il 4 marzo scorso ha preso il Partito Democratico. E un segnale forte giunge da una storica roccaforte “rossa”, quella di Cavriglia, dove i vertici del Pd hanno sottolineato come siano necessari, in questo momento, unità, coesione, capacità autocritica, forza di volontà, umiltà ed una grande voglia di ricominciare da capo e ricostruire tutto. Il Partito Democratico cittadino si è infatti riunito per analizzare il voto e ha deciso di dare un segnale forte “agli iscritti e al popolo del Pd. Tutti i dirigenti del coordinamento comunale, oltre al segretario i coordinatori di circolo e i componenti della direzione, hanno deciso di dimettersi dai propri incarichi.

“Chiediamo alla segreteria del Partito Democratico di Arezzo – scrivono gli esponenti del partito cavrigliese – di analizzare attentamente il voto anche sotto il punto di vista provinciale. Purtroppo, per la prima volta dal dopoguerra, abbiamo perso un rappresentante di riferimento del territorio alla Camera dei deputati. E’ per questo che è necessario ripartire da zero tutti, spogliandoci delle appartenenze inutili alle maggioranze o alle minoranze interne al Pd. L’elettorato è andato altrove. Dobbiamo, tutti insieme, ricominciare da capo e guardare al futuro, uniti, in modo nuovo”.

I Dem cavrigliesi ritengono indispensabile tornare ad affrontare le problematiche di carattere locale, dai rifiuti alla sanità, dal lavoro ai servizi, “per elaborare proposte che aiutino e supportino i nostri amministratori nell’azione di governo ad ogni livello e per far passare alle nostre comunità quali sono le nostre scelte concrete sul campo, le nostre decisioni nell’interesse dei cittadini”. Un percorso che deve passare dalla ricostruzione del centrosinistra “perché c’è il serio rischio che si allunghi l’elenco delle amministrazioni comunali perdute anche nella vallata. Occorre riscoprire la vocazione originaria, lo spirito ideale e unitario che ha animato la nascita del partito 10 anni fa. Per questo motivo servirà un partito che abbia la capacità di essere nuovamente plurale, ricco di sensibilità, ma privo di correnti. Un partito che si riscopre comunità politica, che faccia nuovamente proprio il senso di appartenenza e che non si divida più”.