Perché Luciano, perché Alessandro: Ceccarelli e Veneri "giocano" il ballottaggio

L'ex giostratore: "Se buttiamo la legislatura nel cestino si spegne la luce" L’assessore: "Amministrazione no all’altezza, è il nostro candidato l’uomo giusto"

Gabriele Veneri e Vincenzo Ceccarelli

Gabriele Veneri e Vincenzo Ceccarelli

Arezzo, 1 ottobre 2020 - Uno il politico di lungo corso, assessore regionale da una legislatura e mezzo, confermato consigliere a suon di preferenze; l’altro al suo debutto, subito eletto e con un grande successo personale. Uno nel Pd, l’altro in Fratelli d’Italia. Uno per Ralli, l’altro per Ghinelli. Sentiamo perché.

Parte la consigliatura regionale, quali sono per voi le premesse? Vincenzo Ceccarelli: ho preso quasi 15 mila prefrenze, ed è una doppia soddisfazione: la vittoria del centosinistra che non appariva scontata, la conferma di una mia vicinanza al territorio, dimostrata anche dal fatto che Giani ha vinto nel vecchiio colegio Valdarno-Casentino Gabriele Veneri: per me nulla è cambiato, non ho festeggiato l’elezione perché questa è la partenza, il traguardo arriva fra cinque anni ed è lì che si misurerà il mio operato: avrò vinto solo se, anche dall’opposizione, ruscirò a ottenere i risultati che mi prefiggo.

Quali le vostre prospettive personali? Ceccarelli: parte la legislatura Giani e io sono a disposizione del nuovo presidente della Toscana. I risultati ottenuti in quetsi anni e lo stile di lavoro credo siano conosciuti, vediamo dunque cosa potrà accadere anche considerando il contesto generale. Veneri: farò opposizione di proposta e non di protesta, attraverso lo studio e i progetti. Noi tutti siamo stati eletti non per tornaconto personale e nemmeno per quello degli schieramenti, ma per il bene di Arezzo e della Toscana. Abbiamo il dovere di lavorare tutti insieme, nei rispettivi ruoli».

Perché credete rispettivamente in Ghinelli e Ralli? Veneri: ho sostenuto Ghinelli fin dall’inizio, avendo sperimentato con mano il suo valore quando ero portavoce degli orafi. Ha sposato in toto le nostre richieste a livello nazionale e regionale e ha cambiato le cose in città illuminandola dopo anni di buio. Ceccarelli: Ralli è uomo pacato, serio, un professionista esperto con grande capacità amministrativa. In questo periodo particolare, nel quale insieme al lavoro la priorità è quella della salute, una persona così sarebbe il sindaco giusto per questa città in quanto unisce allo sviluppo la solidarietà e l’inclusione».

Dal punto di vista politico a amministrativo, perché sostenete l’uno o l’altro? Veneri: non mi piace il principio dell’usa e getta, se mandiamo Ghinelli nel cestino buttiamo via progetti, studi avviati, un piano di città che non può esaurirsi in soli cinque anni. Ceccarelli: c’è necessità di cambiare perché l’amministrazione Ghinelli non è stata all’altezza dei bisogni. Si è rinchiusa in sé stessa e non ha assecondato il supporto che la Regione ha inteso garantire e lo ha fatto ad esempio con l’iauto per il centro affari e l’acquisto di Oro d’Autore.

Se vince Ralli, se vince Ghinelli... Veneri: la vittoria di Ralli vuol dire spegnere la luce perché occorrerebbe ripartire da capo e ci vorrebbero anni per farlo. Un errore capitale fermare un treno che va nella direzione giusta. Invito a votare con coscienza e a votare Ghinelli. Ceccarelli: se vince Ghinelli non riparte Arezzo, prova ne è il piano strutturale costruito senza confronto e che è andato incontro a un mare di critiche. Inutile poi scaricare sulla Regione le proprie inefficienze