"Pd, casa comune": lettera di Bracciali, che resta nel partito e rinuncia alla segreteria

"Sosterrò e aiuterò Francesco Ruscelli in un ruolo di servizio molto complesso. Per il resto portiamo avanti l’idea di un partito plurale, solidale e riformista"

ALL’ATTACCO Matteo Bracciali, candidato sindaco per il Pd alle scorse elezioni, analizza le questioni degrado e sicurezza

ALL’ATTACCO Matteo Bracciali, candidato sindaco per il Pd alle scorse elezioni, analizza le questioni degrado e sicurezza

Arezzo, 19 settembre 2019 - Matteo Bracciali ufficializza la rinuncia alla segreteria provinciale. E insieme conferma la sua decisione di rimanere nel Pd, la casa comune come la chiama. Ecco la lettera.

"La verità è che non è stato semplice stare nel Partito Democratico di Arezzo negli ultimi anni. Aldilà dei risultati elettorali la fatica delle relazioni personali e la liturgia delle formalità ha condizionato la nostra capacità di proposta e coinvolgimento. Se un partito non riesce a leggere paure e speranze della propria comunità perché troppo impegnato a guardarsi l’ombelico muore.

Vogliamo dare al Partito Democratico la forza di una comunità che si rimette in discussione sui temi di sviluppo della nostra provincia, che rappresenta e lotta per un territorio dove protezione sociale e ambientale diano un senso a tutte le politiche pubbliche che proponiamo. 

Oggi inizia un’altra storia e vogliamo dare un segnale forte: il coraggio di andare oltre le differenze e ricostruire fiducia collettiva che è il fondamento della nostra casa politica. Il primo contributo che metto a disposizione è il ritiro della mia candidatura a segretario provinciale per sostenere e aiutare Francesco Ruscelli in un ruolo di servizio molto complesso.

Non è stato semplice per me fare questo passo, anche se i mesi di reggenza insieme sono stati positivi e di leale collaborazione, perché il peso della responsabilità di rappresentare tante persone che gratuitamente hanno messo a disposizione il loro tempo per tenere alta l’idea di un partito plurale, solidale e riformista si è fatto sentire. Una scelta non scontata, ma frutto di mesi di ricerca e disponibilità sincera a trovare una soluzione che potesse ridare uno slancio al nostro partito.

Adesso, però, è il momento di provare insieme a ridare alla nostra casa politica forza e dignità in un quadro politico in continuo movimento. La struttura democratica del nostro partito è un valore irrinunciabile e dobbiamo coltivarlo con amore e determinazione, partendo dalla selezione delle persone che comporranno gli organi statutari. 

Ripartiamo dalle sfide che la nostra comunità ci mette di fronte, quelle del lavoro e della protezione sociale, assolutamente dimenticate dalla destra che oggi governa il capoluogo e molti comuni della provincia prodigando solo attenzioni clientelari e che ha abdicato al ruolo di sostegno e indirizzo per la nostra comunità. Stiamo assistendo ad uno spettacolo indecoroso dove il ruolo delle società di erogazione di servizi pubblici non esprimono più una idea innovativa e sostenibile di imprenditorialità ma sono piegate agli interessi di pochi. 

Siamo pronti ad affrontare questa sfida insieme con il Partito Democratico più forte, più unito, più popolare".