Manifesti, locandine, scritte volgari: sindaca in balìa degli attacchi sessisti

Raffica di insulti nei confronti di Simona Neri: e si scatena la mobilitazione per difenderla. I "nemici" colpiscono di notte con spray e scritte irripetibili

Simona Neri

Simona Neri

Arezzo, 24 novembre 2018 - Scimmiottano il «Vernacoliere», il periodico livornese noto per la sua irriverenza verso il potere, ma di satirico qui non c’è proprio nulla. A Pergine Valdarno da diverso tempo la neo sindaca del Comune unico Simona Neri è bersaglio di attacchi feroci e sessisti di ignoti che di notte vanno in giro per il borgo tappezzando cassonetti dei rifiuti e lampioni con locandine e volantini a dir poco volgari.

Ormai sono quasi una decina gli episodi con simile tipologia: si critica l’amministratrice su una questione specifica, finendo per infiocchettare la «civetta» con le offese più trite possibili nei confronti di una donna. E’ l’ennesimo vilipendio, perchè di questo si tratta, subito dalla prima cittadina già nel mirino degli «untori» all’indomani del referendum che sancì la fusione con Laterina. Pure in quel caso si passò il limite della decenza per la comparsa sui muri di una serie di manifestini funebri che l’accusavano di aver «ucciso e seppellito» il suo Comune. Non solo.

Allora qualcuno pensò bene di manifestare il dissenso graffiando l’auto della Neri. Adesso ci risiamo con gli insulti triviali ed espliciti che hanno scatenato la reazione solidale di uomini e donne impegnati in politica e nell’amministrazione. A sottoscrivere la lettera tra gli altri Monica Barni e Lucia De Robertis, rispettivamente vicepresidente della Regione e del Consiglio regionale, Rosanna Pugnalini, presidente della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, la consigliera toscana Valentina Vadi, il sindaco di Terranuova Sergio Chienni e il presidente del Corecom Enzo Brogi.

«Mille le possibilità o i fronti sui quali attaccare, fare satira – scrivono alla Neri – ma in questo caso quelle espressioni offendono te come donna, la tua dignità e dileggiano l’Istituzione che tu rappresenti. E’ un messaggio vergognoso che ci lascia profondamente sconfortati. Credici, cara Simona, a noi e a molti altri quei manifesti fanno veramente schifo. Il sessismo è una forma di discriminazione e, come tale, va combattuto. Utilizzare certi ‘argomenti’ o approcci non è accettabile, è spazzatura».

Amaro il commento di Brogi: «Critiche del genere sono inaccettabili, tanto più nei giorni in cui ci si mobilita contro ogni tipo di violenza sulle donne».