Fuoco incrociato sul sindaco ma lui tira dritto: vado avanti

Seduta bollente del consiglio comunale in streaming, duro scontro fra Ghinelli e Ralli. Bracciali e Romizi: non ci rispondi

Il sindaco Ghinelli

Il sindaco Ghinelli

Arezzo, 30 giugno 2020 - Durissimo scontro nell'aula virtuale fra le opposizioni e il sindaco Ghinelli a cui vengono chieste le dimissioni da Francesco Romizi (Arezzo in Comune) e Massimo Ricci (Movimento 5 Stelle). Ma lui tira dritto: "Vado avanti e non mi dimetto". Accesissimo il diverbio con Ralli che accusa il sindaco di mistificazione, "o ritiri quella parola o me ne vado" la secca replica dl sindaco.

E' Luciano Ralli a dare fuoco alle poveri dopo una prima parte di seduta dedicata a interrogazioni su altri argomenti. A Ghinelli il candidato sindaco del centrosinistra pone alcuni quesiti: quali i criteri adottati per le nomine? perché non ha avvisato le forze dell'ordine dopo le richieste che erano state avanzate? prerché non ha messo fine a certi comportamenti? sono vere o no le accuse?

Di analogo tenore le stoccate di Francesco Romizi che denuncia "un quadro etico pesante come un macigno, un panorma di bassissima politica fondata non sulle competenze ma sulla spartizione".  Chiede poi le dimissioni. Va all'attacco anche il pentastellato Ricic che punta tutto sulla nomina di Macrì alla presidenza di Estra ed evoca la possibilità della legge Severino che scatterebbe con la decadenza di un sindaco alla pur minima condanna in primo grado di giudizio. Anche lui reclama dal sindaco un passo indietro.

Matteo Bracciali, Pd, punta il dito sulle fratture nella maggioranza di centrodestra, ricorda lo scontro fra Ghinelli e Gamurrini e chiama gli assessori non coinvolti nell'inchiesta a prendere le distanze da ciò che è avvenuto.

"Non mi faccio processare in quest'aula" replica il sindaco che aggiunge: "Su onore e etica non accetto insegnamenti da nessuno. Un passo indietro? Quello sì che sarebbe un tradimento della fiducia dei cittadina e della mia onorabilità visto che verso la città ho una grossa responsabilità". Non entra nel merito delle accuse, ribadisce fiducia nell'operato della magistratura ma rivendica tutto ciò che ha fatto. "Ho aiutato Bardelli economicamente anche in maniera personale perché è un mio amico e io gli amici non li caccio. Ma non ha assolutamente influito sulla nomina di Amenndola a Multiservizi, tanto è vero che avevo riconfermato Luca anche successivamente, a prescindere di ciò che stava avvenendo con Bardelli". Su Macrì non ha dubbi: "parla il parre legae di un luminare del diritto come l'avvocato Rostagno e comunque Macrì è stato nominato da quattro anni e nessuno ha mai eccepito tanto che tutti i sindaci appena a maggio lo hanno votato per  Estra". Infine Coingas: "Dovevamo approvare il bilancio a vantaggio di tutti i comuni cosi. Quanto alle consulenze, sono il primo a voler sapere perché quelli sono soldi dei cittadini".