Exit Poll: Ghinelli molto oltre Ralli, spareggio sul filo. Ceccardi al fotofinish

Il sindaco fra il 46 e il 50,5,l'avversario al 33-37. In provincia la leghista avanti di poco alle Regionali. Confermati Ceccarelli, De Robertis e Casucci.Passa Veneri

Gli exit Poll di Rai Uno sul Comune di Arezzo

Gli exit Poll di Rai Uno sul Comune di Arezzo

Arezzo, 21 settembre 2020 - E' Alessandro Ghinelli, il sindaco uscente, il front runner assoluto degli exit poll di Antonio Noto elaborati per Raiuno. La sua forchetta è tra il 46,5 e il 50,5 per cento, il che significa che nel caso raggiunga la punta più alta vincerebbe al primo turno. Altrimenti si va al ballottaggio, lo scenario delineato dalle medie dei due candidati maggiori. A 13 punti medi di distacco c'è infatti Luciano Ralli, il candidato del centrosinistra, il cui intervallo sta fra il 33 e il 37 per cento. Al 7-9 per cento Marco Donati, che era stato battezzato come il terzo incomodo di questa competizione per il sindaco.Michele Menchetti, del movimento 5 stelle, viene dato fra il 2,5 e il 4,5 per cento. Per oggi non ci saranno proiezioni, perchè quelle al contrario degli exit poll che sono un sondaggio ripetuto al'uscita dei seggi, interrogando i votanti, si basano sui dati reali. E lo scrutinio comincia domani mattina.

Alle Regionali invece, si profila un testa in provincia fra Eugenio Giani, che è già certo di essere il nuovo governatore della Toscana, e la sconfitta Susanna Ceccardi, che per ora qui ribalta il risultato: 46 a 43 con 84 sezioni scrutinate su 368. Nel caso, Arezzo sarebbe una delle tre circoscrizioni provinciali per la Ceccardi, insieme a Grosseto e Lucca. Tra i consiglieri si profila la conferma di Vincenzo Ceccarelli, ancora recordman di preferenze, e di Lucia De Robertis per il Pd che esce ancora con due seggi. Dovrebbe essere rieletto anche il leghista Marco Casucci, possibile un seggio per Fratelli d'Italia, che vedrebbe favorito il capolista Gabriele Veneri.

È una delle maratone elettorali più massacranti che questa città abbia mai vissuto: si comincia oggi e si va avanti per quasi 24 ore, forse più, almeno fino a domani mattina. Un tour de force all’insegna della suspense, del dubbio: finisce qui o si ricomincia fra quindici giorni, con altre due settimane di campagna elettorale?

Sicuramente finisce qui per il referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari: comunque vada, la consultazione è valida, non serve neppure che abbia votato il 50 per cento più uno degli eletti, come nei referendum abrogativi, con qualsiasi percentuale di votanti sapremo se ad Arezzo ha prevalso il sì o il no alla legge sulla quale il Movimento 5 Stelle gioca soprattutto la propria partita elettorale.

E lo sapremo subito, fin da stamani, perchè le schede del referendun saranno le prime ad essere scrutinate. Il risultato dovrebbe arrivare in termini abbastanza brevi: la domanda è secca, lo spoglio dovrebbe essere rapido. Si passerà poi alle urne delle Regionali, con 270 mila elettori potenzialmente interessati, come per il referendum, in tutta la provincia.

I seggi sono 368, i tempi saranno sicuramente più lunghi, perchè vanno calcolati i numeri di ciascun candidato governatore, quelli dei partiti e le preferenze individuali all’interno di ciascuna lista. Non basta ancora, perchè per sapere chi viene eletto bisognerà avere l’esito della sfida i cui due principali contendenti sono Eugenio Giani per il centrosinistra e Susanna Ceccardi per il centrodestra.

Chi vince si prende il premio maggioritario del 60 per cento e da quello dipende la distribuzione dei seggi in consiglio regionale, con conseguente proclamazione degli eletti in ogni circoscrizione provinciale. L’ultima volta, nelo 2015, i consiglieri provenienti da questa provincia furono tre (due del Pd e uno della Lega) ma possono diventare anche quattro: dipende da quozienti pieni e resti. Inevitabile che si faccia notte, specie se il duello dovesse decidersi sul filo di lana.

A quel punto, per presidenti e scrutatori dei 270 seggi extra capoluogo il tour de force sarà concluso, non per i loro colleghi di Arezzo città, che avranno ancora davanti lo scrutinio più atteso, quello delle comunali dalle quali uscirà il nuovo sindaco. Ecco dunque la riapertura delle 98 sezioni cittadine martedì mattina, per uno spoglio che si annuncia ancora lungo e complesso: vanno conteggiate ancora le percentuali dei candidati a sindaco, dei sedici partiti e liste civiche in lizza e delle preferenze dei circa 500 candidati a Palazzo Cavallo.

Il vero traguardo è quello della metà dei voti validi più uno che serve per avere un sindaco subito. Altrimenti si torna a votare per il ballottaggio domenica 4 e lunedì 5 ottobre. A dire il vero, il secondo turno è teoricamente possibile anche per il governatore, ma pare quasi impossibile che nessuno superi quel 40 per cento che è richiesto dalla legge regionale.

Più incerta la competizione per il sindaco. Gli aspiranti sono otto: Alessandro Ghinelli, l’uscente, per il centrodestra, Luciano Ralli per il centrosinistra, il terzo incomodo Marco Donati, il 5 stelle Michele Menchetti, gli altri civici Daniele Farsetti e Fabio Butali più i due comunisti Laura Bottai (Pci) e Alessandro Facchinetti. In realtà l’unico che può ambire a farcela subito è il primo, il centrosinisra invece ripone tutte le sue speranze sullo scenario dello spareggio. Servono ancora 24 ore per capire chi ha fatto bene i suoi conti.