Elezioni, cade un'altra roccaforte Pd: il segretario Ricci prima vittima?

Il leader dem: non escludo le dimissioni. Nuovo en plein del centrodestra: e cominciano a traballare anche gli equilibri della Provincia

Albano Ricci

Albano Ricci

Arezzo, 12 giugno 2018 - Pezzo dopo pezzo sta scomparendo quella che una volta era la provincia rossa. L’ultima tornata elettorale, sia pure assolutamente parziale, ha tolto altri due comuni al tesoretto fin qui detenuto gelosamente dal Pd, e prima ancora dai Ds, dal Pds, dal partito comunista. L’emorragia, inizialmente lenta, sta assumendo adesso i contorni del disastro e coinvolge anche territori considerati inattaccabili fino all’altro ieri. Il voto di Capolona è in un certo senso la foto emblematica della rivoluzione elettorale: qui il centrosinistra aveva sempre stravinto, lo stesso Alberto Ciolfi, il sindaco uscente sconfitto, aveva ottenuto il 54% cinque anni. Quanto al Pd, più aveva superato la quota del 50%.

Dinamiche locali? Potrebbe essere così se la disfatta capolonese non fosse stata preceduta da altre cadute elettorali: prima Bibbiena, poi la bandiera ammainata nel comune capoluogo; e ancora Castiglion Fiorentino, Montevarchi, Sansepolcro, perfino Anghiari. Municipi caduti sonoramente ma anche alle politiche del 4 marzo scorso voti in netto calo. E dopo l’ultima botta, il segretario provinciale Albano Ricci non ha escluso la possibilità di dimissioni.

Potrebbe essere lui la prima vittima ed è lui stesso che lo dichiara: mi sento responsabile in prima persona, potrei anche fare un passo indietro. Insomma, siamo di fronte alla mutazione genetica di un sistema che si autoalimentava. L’assedio delle civiche, appoggiate dal centrodestra, ha dunque dato una spallata a mura che già mostravano parecchie crepe e che adesso, alle prossime amministrative, rischiano di franare del tutto se il responso di marzo sarà confermato com’è avvenuto a Capolona.

E’ anche necessaria un’ulteriore specificazione. Più che il Movimento 5 Stelle, più che Forza Italia, a determinare il sovvertimento delle gerarchie è il vento che soffia alle spalle della Lega. Pur senza simbolo, sono i nuovi elettori del Carroccio a provocare la tempesta perfetta che ha travolto il Pd. Non mancano gli effetti. Intanto il centrodestra ha scavalcato il centrosinistra in voti assoluti su scala provinciale.

E anche la Provincia comincia a pendere dall’altra parte. Non basta ancora il cambio della guardia a Capolona e a Caprese a spostare gli equilibri dell’amministrazione provinciale guidata da Roberto Vasai cui in autunno scadrà il mandato. Ma siamo ai limiti, mentre incombe il voto amministrativo del 29 luglio a Pergine Laterina .