Comunali: cosa cambia con la trattativa Pd - 5 Stelle. E ieri Enrico Letta in città

L'ex premier ha mangiato in centro con la famiglia e attraversato piazza Grande. Voto per il sindaco: i riflessi su un eventuale ballottaggio

Enrico Letta al ristorante La Pieve

Enrico Letta al ristorante La Pieve.

Arezzo, 26 agosto 2019 - Ancora incerta la soluzione della crisi di governo ma quel che ci interessa è oggi un’altra cosa: quali conseguenze potrebbe avere in ottica elezioni amministrative un eventuale governo giallorosa? E questo proprio nella domenica in cui a visitare la città è arrivato uno che di crisi se ne intende: stiamo parlando dell’ex premier Enrico Letta, stavolta sì davvero sereno, intento ad ammirare le bellezze di Arezzo insieme alla famiglia. Letta ha passeggiato a lungo in piazza Grande e nel centro storico, si è soffermato a parlare con alcuni operatori commerciali e ha poi pranzato al ristorante La Pieve in Corso Italia.

Lui ovviamente nulla c’entra con i problemi politici aretini, ma insomma, la visita di un ex presidente del consiglio non passa mai inosservata. Torniamo adesso ai possibili sviluppi locali in relazione alle trattative per la formazione di un nuovo governo.

Se si dovesse andare al voto anticipato, probabilmente poco e o niente cambierebbe nelle alleanze: centrodestra compatto con la Lega che ne sarà il fulcro e candidato sindaco appoggiato anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Il Pd costituirebbe l’anello forte del centrosinista, alleato a Leu e a una probabile lista civica a sostegno; il Movimento 5 Stelle si presenterebbe in modo autonomo. Con ogni probabilità questo stesso scacchiere si riproporrebbe anche nel caso degli altri due esiti possibili della crisi di governo: quello più probabile dell’accordo fra M5S e Dem, quello che al momento pare più lontano della nuova intesa fra Pentastellati e Lega. E dunque la domanda è la seguente: se così stanno le cose, risulterà del tutto indifferente per Arezzo la conclusione della tormentata vicenda romana?

In realtà non è proprio così perché la variabile impazzita è quella del ballottaggio, esito ipotizzabile alle luce di quanto è accaduto in tre delle ultime cinque tornate elettorali. Dirimente potrebbe essere punto l’atteggiamento degli elettori 5 Stelle che nelle più recenti consultazioni, in caso di spareggio, non hanno certo aiutato l’esponente Dem.

Ma la spaccatura cruenta con la Lega e un possibile governo giallorosa potrebbe ribaltare, almeno parzialmente, questa impostazione. E’ ovvio che stiamo parlando soltanto di ipotesi di scuola, non suffragate da elementi reali, e che quando si tratta di eleggere un sindaco il peso e la personalità dei candidati fa molto spesso aggio sull’ideologia.

Tanto più che a proposito di candidati sappiamo al momento soltanto dell’intenzione del sindaco Alessandro Ghinelli di ripresentarsi per il lasciapassare al secondo mandato.