"Casa delle Culture e Cam: un triste maggio per i servizi sociali"

I Popolari per Arezzo denunciano come in pochi giorni siano stati persi due importanti centri cittadini

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Arezzo, 23 maggio 2018 - Tra Casa delle Culture e Cam - Centro Accoglienza Minori, il mese di maggio sarà funesto per due importanti servizi sociali di Arezzo. I Popolari per Arezzo denunciano come l’ormai nota chiusura del centro di informazione, consulenza e orientamento dedicato agli stranieri si sommerà proprio in questi giorni anche alla chiusura della struttura di via Verdi che finora aveva ospitato bambini in situazione di grave difficoltà familiare e avevo offerto loro un ambiente residenziale dove crescere serenamente. L’amministrazione comunale, dunque, priverà centinaia di persone di due solidi punti di riferimento.

In primis, i Popolari per Arezzo esprimono amarezza per la scelta di interrompere la positiva esperienza della Casa delle Culture e per non aver provato a trovare alternative per mantenere attivo questo luogo di incontro e di coesione attraverso un bando economicamente più sostenibile, limitandosi ad annunciare che i percorsi di cittadinanza per i nuovi arrivati saranno delegati alla Fraternita dei Laici ma senza precisare i dettagli relativi a servizi, risorse, personale e attività di integrazione. In parallelo c’è la chiusura del Cam per cui non è stato rinnovato il bando della gestione e che dunque priverà i minorenni attualmente ospiti di un importante luogo di crescita, formazione ed educazione in un periodo delicato come la fine dell’anno scolastico. «Questi bambini - spiega Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo, - sono già lontani e separati dalla famiglia naturale, dunque perderanno anche la presenza di compagni ed operatori che erano riusciti ad incarnare una nuova idea di casa e di famiglia. L’amministrazione, tra l’altro, non ha espresso chiaramente le proprie intenzioni rispetto a ciò che seguirà alla chiusura di Cam e Casa delle Culture, ma l’unica certezza è la perdita da parte della cittadinanza di spazi e di servizi, senza sapere se e come verranno riproposti. Si tratta di due mancanze avvenute in contemporanea che mostrano ancora una volta la scarsa sensibilità dell’attuale giunta verso questi temi».