Ballottaggio, l'ultimo respiro: feste e comizi tra frizzi, lazzi e provocazioni

Sant’Agostino gremita per Ralli: musica e spettacolo. Con Giani Verini e Bonafè In San Iacopo chiusura con l'interventodell’uscente che esalta la sua giunta

Le due feste finali

Le due feste finali

Arezzo, 3 ottobre 2020 - Le piazze dell’ultimo giorno. Piazza San Iacopo, oltre duecento persone distanziate per il comizio di Alessandro Ghinelli che annuncia, tra le altro cose, di aver ottenuto da Fondazione Crf il finanziamento per la public library all’ex scalo merci. E piazza Sant’Agostino, il luogo della sinistra, anche qui qualche centinaio di persone tra discorsi politici, le risate con Hendel, la musica d’orchesta, il cantautore sul palco.

Due modi diversi per salutare la campagna elettorale più lunga che si ricordi, iniziata a febbraio, interrotta dal Covid, ripresa in piena estate e mandata ai tempi supplementari dal risultato del primo turno. Per Ghinelli in San Iacopo c’erano praticamente tutti, dal deputato Maurizio D’Ettore agli esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia. C’erano gli assessori né ha dato forfait l’ex parlamentare Grazia Sestini, tornata a frequentare gli spazi aperti della politica.

C’era perfino Marco Donati, non in piazza si badi bene; ma al quarto piano del palazzo ex Upim, finestre illuminate, lui l’ultimo in fondo a destra. Si è beccato pure, Donati, lo strale indiretto del sindaco: «Quando uccidevano Banca Etruria, qualcuno in questa città applaudiva».

Ghinelli parla a braccio come sempre, ricorda la sua giunta, «saluto con affetto anche chi stasera non c’è, il mio vice Gianfrancesco Gamurrini». Tutti insieme, racconta, «abbiamo corso come matti e siamo arrivati in fondo nello stesso modo in cui eravamo partiti».

Attacca Luciano Ralli, «è ignorante sui problemi della città, dice che Arezzo è isolata ma è una menzogna e non mi sono lasciato andare solo perché ho voluto tenere il confronto su toni civili».

Gli applausi non mancano e sul palco, a fianco di Ghinelli, si spellano le mani Alessandro Casi (Lega), Giovanna Carlettini (Fdi), Alessio Alterini (Civitas Etruria). Non un comizio ma una festa quella per lanciare l’ultimo sprint a Luciano Ralli, di nuovo abbracciato - per la terza volta in una settimana - dal neogovernatore della Toscana Eugenio Giani.

E’ davvero gremita Sant’Agostino, crede nella rimonta il popolo del centrosinistra, rinfrancato anche dalla presenza di big del Pd, segno di vicinanza a Ralli e segno della speranza di vittoria. Oltre a Giani è presente Walter Verini che abita a Città di Castello, al confine con Arezzo, ed è esponente Dem di spicco a livello nazione.

C’è Simona Bonafè, l’europarlamentare e segretaria regionale del partito. E’ presente Giuseppe Fanfani e con lui l’ex consigliere regionale Enzo Brogi. Né poteva mancare Lucia De Robertis che ha appena staccato la conferma per Palazzo Panciatichi.

E’ poi una festa in musica: comincia l’Orchestra Multietnica con brani che arrivano dalla Palestina come dall’Albania, è una sorta di introduzione a un Luciano Ralli emozionato che ringrazia i sostenitori ma confessa al cronista di essere esausto dopo una campagna elettorale condotta a perdifiato.

E’ lui che introduce Giani il quale replica alle critiche di Mallegni («Sostengo Ralli come lui ha siostenuto me nella vittoria in Regione») e a sua volta presenta Paolo Hendel, l’attor comico che scalda la platea a suon di battute. E’ la fine, oggi tutti in silenzio, domenica e lunedì si vota poi cala il sipario.