Si insedia Forza Nuova, giornata di tensione a Montevarchi

Nel pomeriggio l'inaugurazione col segretario Roberto Fiore, in contemporanea la manifestazione antifascista in centro

Il leader di Forza Nuova Roberto Fiore (Newpress)

Il leader di Forza Nuova Roberto Fiore (Newpress)

Arezzo, 19 maggio 2019 - LA MANIFESTAZIONE antifascista si farà. A qualche decina di metri dalla discussa sede di Forza Nuova e Fiamma Tricolore che oggi apre i battenti nel centro di Montevarchi. Prima e finora unica in provincia. E in contemporanea con il taglio del nastro in via Isidoro Del Lungo, affidato alle 16.30 al segretario nazionale di FN Roberto Fiore, in piazza Vittorio Veneto tanti cittadini si ritroveranno per dire «no».

A chi, si legge nella petizione online che in poche ore ha superato le mille adesioni, rappresenta «un presidio illiberale, antidemocratico e fascista nel cuore della città». Una mobilitazione spontanea, partita come l’assemblea di venerdì sera che ha riunito centinaia di valdarnesi in piazza della Repubblica, da persone di ogni età ed estrazione senza simboli di partito né ideologie «ma che a Montevarchi sono nate, hanno vissuto, tuttora vivono o lavorano».

Accomunate, precisano, da un unico valore identitario: la libertà che oggi sentono minacciata. E chiudono invitando l’amministrazione comunale e la sindaca Silvia Chiassai a prendere posizione con «un gesto deciso, inequivocabile, per ricomporre una frattura sociale inquietante». Concetti ribaditi l’altra sera alternandosi al megafono nel presidio al quale avevano subito aderito l’Associazione Nazionale dei Partigiani, esponenti della Cgil e dei partiti politici. Ma anche molti valdarnesi sconcertati dallo sbarco delle forze politiche di estrema destra nella località più popolosa della valle.

DURANTE la serata non ci si era limitati solo alla critica e all’analisi: erano scaturite proposte concrete, in primis quella di stringere i tempi e poter chiedere le autorizzazioni necessarie a esercitare il diritto civile della protesta. Obiettivo raggiunto ieri mattina quando alcuni portavoce dei giovani che hanno messo in moto la reazione dell’anima democratica del territorio, insieme ad Anpi e Cgil, che si sono fatti garanti, hanno ottenuto dalla Questura il via libera con un leggero spostamento di luogo rispetto ai desiderata iniziali, ovvero la piazza davanti al Comune.

L’idea degli organizzatori è di dar vita a un evento pacifico e connotato dalla mancanza di bandiere di partito, con l’intento di ribadire i valori della libertà e dell’antifascismo. Gli stessi che animarono il lavoro dei padri costituenti, coagulando i diversi ideali di chi aveva contribuito alla Liberazione. Pagando un dazio altissimo in termini di vite umane e non a caso il presidente del Corecom ed ex sindaco di Cavriglia Enzo Brogi ha invitato a leggere nell’appuntamento odierno i nomi dei caduti negli eccidi nazifascisti del ’44, oltre 400 nel comprensorio. Sarà rilanciata infine la proposta di ricostituire un comitato antifascista dell’intero Valdarno baluardo contro i rigurgiti del ventennio.