Giani non fa promesse: ora l'assessore in Regione è un po' più in dubbio

Il neo governatore in visita a San Francesco anche per sostenere la candidatura di Luciano Ralli: venti giorni per scegliere la squadra di governo

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Arezzo, 27 settembre 2020 - Mancavano i palloncini ma è stata comunque la festa di Eugenio Giani, fresco vincitore del duello con Susanna Ceccardi per la conquista della Toscana. Il nuovo governatore arriva con un’ora abbondante di ritardo in piazza San Francesco, storicamente la piazza della sinistra. E’ reduce da centinaia e centinaia di chilometri macinati in auto per le visite pastorali nelle varie province della Regione, nelle quali aveva dispensato rassicurazioni alle città e ai vertici del Pd in fatto di future nomine.

C’è la squadra di governo da costituire, otto caselle da mettere insieme: e lui ha garantito un assessore alla sinistra rimasta fuori dal consiglio regionale, un assessore a Siena, un altro al grossetano Marras. E chi si aspettava che la stessa cosa avvenisse ad Arezzo è invece rimasto con un palmo di naso: nessuna promessa, nessuna incoronazione, nessuna parola che potesse far pensare alla volontà di nominare un assessore aretino, che fosse Vincenzo Ceccarelli o Lucia De Robertis.

Per la verità non lo ha nemmeno escluso, «non ho ancora pensato all’esecutivo - ha detto - scioglierò le riserve entro 20 giorni». Il fondato sospetto è che però la mancata risposta alla richiesta precisa arrivatagli dal segretario provinciale Dem Francesco Ruscelli, sottintenda una difficoltà reale a confermare un assessorato al territorio; oltretutto in un momento in cui il centrosinistra al ballottaggio avrebbe magari avuto bisogno di una spinta in quel senso. Giani ha comunque riscosso tanti applausi da una platea abbastanza numerosa nonostante l’orario non proprio ideale per appuntamenti politici. In piazza tanti volti storici del centrosinistra a cominciare dall’ex sindaco Giuseppe Fanfani e ovviamente dagli eletti in Regione, Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis. Presente lo stato maggiore del Pd, tanti medici (a partire da Stefano Tenti), Paolo Nannini di Nuove Acque, Beppe Caroti, Andrea Lanzi, Gianni Ulivelli di Italia Viva, molti giovani.

«La Toscana - ha esordito Eugenio Giani - vive una serie di passaggi cruciali, in modo particolare su sanità e lavoro. Arezzo è e sarà un asse centrale e strategico per la Regione». E ancora: «Arriveranno finanziamenti per la ristrutturazione del San Donato, senza dimenticare gli altri ospedali della provincia che non saranno certamente depotenziati. E insieme all’emergenza sanitaria, affronteremo anche quella economica, sostenendo l’economia locale che, ad Arezzo, vuol dire in modo particolare il settore orafo».

«Giani ha confermato la sua attenzione per questa città» ha sostenuto Luciano Ralli, rilanciando la tesi «che Arezzo per uscire dalla crisi, deve venire fuori dall’isolamento al quale l’ha condannata l’amministrazione Ghinelli. Quindi un collegamento con la Regione ma anche con il Governo nazionale e l’Unione europea. Un legame e un rapporto per ottenere i finanziamenti che sono necessari a sanità e sviluppo economico, per completare la rete delle infrastrutture sia viarie che digitali, per realizzare un polo di alta formazione a servizio dei nostri settori produttivi».