Letta: la mia campagna elettorale tutta sudore e scarpe, Due Mari scandalo nazionale

Parla il segretario nazionale Pd, candidato nel collegio della Valdichiana: Regionale 71, agricoltura, ospedale e turismo: ecco le mie proposte

Enrico Letta

Enrico Letta

Arezzo, 29 settembre 2021 - Ah, la Valdichiana aretina. Vediamo se stavolta la riportiamo dalla parte giusta». Che per Enrico Letta, segretario nazionale del Pd e candidato all’ultimo sprint nelle suppletive per la Camera in cui si gioca tutto (ha già detto che se perde si dimette), è ovviamente quella del centrosinistra compatto che lo sostiene, 5 stelle compresi.

Ecco, segretario, cominciamo proprio da lì. La Valdichiana aretina, storicamente «rossa», da qualche anno ha avuto un forte scivolamente verso destra, a Politiche come Europee e Regionali. Come pensa di riportarla all’ovile?

«Con una capillare campagna sul territorio. Dopo il Covid penso che la politica debba tornare ad essere quella del guardiamoci negli occhi, parliamoci, ascoltiamoci. Io ho impostato tutta la mia campagna elettorale su questi temi, da quando ad agosto sono venuto la prima volta a Foiano ad oggi. Mi sono fatto migliaia di chilometri e penso che sia la strada giusta».

Quindi, lei sta dicendo che in passato il Pd aveva mostrato una qualche disattenzione verso questo territorio...

«No, io penso che prima ci sia stata disattenzione, anche del mio partito, verso la politica del territorio. Ma non la imputo al Pd locale, è successo lo stesso ovunque. Troppi social e poca attenzione a paesi e frazioni».

Senta, veniamo ai temi concreti. Lei ha parlato di gap infrastrutturale da ribaltare. Al primo posto c’è la Due Mari.

«Trovo assurdo, e lo dico da toscano di Pisa, che in questa Regione la grande viabilità sia tutto nord-sud e non trasversale. La Due Mari rientra in questo vuoto, anche se adesso fra Siena e Grosseto mancano solo pochi chilometri. Il vero nodo è quello di Arezzo, dove bisogna cominciare a fare, a partire dal nodo di Olmo e dal tratto della Valtiberina. Ho parlato con l’ex ministro dei trasporti De Micheli, i soldi ci sono. Il 2022 deve diventare l’anno dei fatti.

Anche perchè si parla di una grande arteria cominciata nel 1966 e ancora da completare quasi sessant’anni dopo.

«Vero. E’ un tema fondamentale, anzi dico che si deve parlare di vero e proprio scandalo nazionale. Da deputato, se mi eleggeranno, sarà uno dei miei impegni forti».

A Lucignano avrà visto che si arriva solo curva dopo curva, è il mancato collegamento fra Due Mari esistente e Perugia-Siena.

«Un peccato, anche perchè Lucignano è un paese splendido, come ne avete tanti. Infrastrutture decenti dovrebbero aiutare a inserirli nei grandi circuiti turistici».

A proposito di infrastrutture. Arezzo e Siena sono ormai città complementari per la sanità, l’università, l’economia. Eppure i collegamenti, specie quelli ferroviari, sono quasi impossibili.

«Io credo moltissimo negli spostamenti via rotaia. Il Pnrr deve adesso mettere l’accento sulle ferrovie, anche sul progetto che in un’ora porterebbe da Arezzo a Siena in treno».

C’è anche l’alta velocità, con l’idea della stazione Medio-Etruria per i Freccia Rossa.

«Sono assolutamente favorevole. Fra Chiusi e Arezzo non può non esserci una stazione intermedia per la Tav, anche alla luce del successo clamoroso che ha avuto la Medio-Padana di Reggio Emilia. Ma Siena e Arezzo devono mettersi d’accordo su dove localizzarla. Lo facciano e io sono pronto a metterci la faccia in parlamento. Altrimenti decide la politica, cioè il governo».

Visto che siamo a parlare di infrastrutture, che ne pensa della Regionale 71, vecchia, pericolosa e in mezzo ai paesi?

«So che in primavera si metterà mano al completamento delal variante di Camucia e che quella di Castiglion Fiorentino è già in progetto. Cominciamo da lì».

Strade significa anche turismo. La Valdichiana aretina ha già una forte vocazione in tal senso, lei come la incrementerebbe?

«Bisogna far venire la gente anche fuori dalla stagione estiva. Realizzare eventi, costruire occasioni in ogni parte dell’anno. C’è un miliardo nel Pnrr per i piccoli borghi. Sfruttiamolo».

Nella parte aretina del collegio in cui lei si candida, c’è ancora un ruolo forte dell’agricoltura nell’economia.

«Ne ho già parlato a Lucignano nell’agorà con le categorie del settore. I problemi sono fondamentalmente due. Gli ungulati che devastano i campi e l’acqua per irrigare che manca. L’invaso c’è già, a Montedoglio. Bisogna accelerare i collegamenti».

Parliamo di sanità. Molti in Valdichiana pensano che l’ospedale della Fratta sia stato sacrificato a quelli di Arezzo e Nottola. Lei che ne dice?

«Dico intanto che nella Valdichiana aretina c’è una sanità territoriale migliore che in quella senese. Quanto all’ospedale, ho parlato con l’assessore regionale salla sanità Bezzini. C’è la chirurgia da potenziare e presto lo sarà, è un impegno».

Per concludere, non pensa che in questa campagna si sia parlato tanto di problemi senesi come Mps e molto meno di quelli aretini?

«Siena è il capoluogo del collegio, detta l’agenda politica, anche perchè Mps è un grande tema nazionale, ma tengo molto anche alle piccole e medie imprese che sono l’ossatura manifatturiera del vostro territorio. E per dimostrare quanto tengo alla Valdichiana aretina, chiuderò la campagna elettorale a Cortona, venerdì sera in piazza. La mattina sarò a Castiglion Fiorentino al mercato. Domani vado a Foiano. No, nel collegio non ci sono figli e figliastri>.