"D'Ettore lascia Forza Italia per Conte", ma lui smentisce: chiacchiere senza senso

Raffica di indiscrezioni romane dopo un colloquio con Tabacci a Montecitorio. Il deputato aretini: resto dove sono

D'Ettore

D'Ettore

Arezzo, 23 gennaio 2021 - Lo scacchiere impazzito della politica torna a toccare Arezzo. Era stato Riccardo Nencini, il senatore eletto in questa circoscrizione, a diventare personaggio centrale della crisi dopo il suo voto di fiducia a Conte arrivato in extremis quando ormai stava per calare il sipario sul voto del Senato. Adesso c’è un altro parlamentare finito nel gossip ed è Maurizio D’Ettore, figura storica di Forza Italia ad Arezzo, eletto a sorpresa nel 2018 dopo un lungo sprint con il deputato uscente Marco Donati, allora principale esponente del Pd locale.

E’ bastata un’agenzia per dare fuoco alle polveri. Riporta la Dire: «Eccomi, dice a un tratto una voce che arriva nel corridoio a grandi falcate. E’ un omone. Si chiama Felice Maurizio D’Ettore, deputato di Forza Italia. Deve attendere che Tabacci finisca l’ennesima telefonata. Poi i due si spostano: niente divanetto, questo colloquio è meglio averlo in una sala più riservata, dove continua la costruzione della nuova maggioranza». Da qui ecco la narrazione conseguente: D’Ettore sta traslocando, da indefettibile azzurro al gruppo dei costruttori di Tabacci pronti ad appoggiare il presidente del consiglio. E c’è un ulteriore pennellata: Giuseppe Conte e Maurizio D’Ettore si conoscono bene, sono amici di lungo corso, hannno incrociato le loro strade all’università di Firenze, entrambi docenti.

D’Ettore è poi un moderato, europeista convinto, lontano dalle sirene dei sovranisti. Insomma, due più due e il piatto è servito: Felice Maurizio va a puntellare la traballante maggioranza, a cui peraltro i voti servirebbero non tanto alla Camera quanto al Senato. Tutto chiaro? Neanche per sogno. Squilla il telefono è all’altro capo ecco per l’appunto D’Ettore: «Ma vogliamo scherzare? Sono in Forza Italia e non ho assolutamente aderito ad altri gruppi, andate pure a controllare negli elenchi che sono pubblici e quindi a disposizione di tutti. Mi viene da sorridere e mi stupisco semmai di come possa essere venuta fuori una storia del genere»

. Il divano forse? «E allora? Io parlo con tutti, ho appena finito di interloquire con Stumpo che è un parlamentare di Leu, ex Pd. Vuol dire per questo che sono diventato un adepto di Liberi e Uguali? Quanto a Tabacci, entrambi facciamo parte della commissione banche e di dialoghi fra noi non c’è stato soltanto questo, è normale confronto fra colleghi anche se apparteniamo a partiti diversi». Insomma, D’Ettore nega il salto della quaglia, in questo confortato dall’inseparabile compagno di partito aretino, il deputato Stefano Mugnai, già coordinatore regionale dei berlusconiani.

«Maurizio con Tabacci? E’ una barzelletta, non c’è niente di vero». Se la faccenda almeno al momento è liquidata, l’episodio rimane comunque indicativo del clima surreale che si sta vivendo nei palazzi della politica. Gli stessi responsabili locali assistono con il fiato, tra l’attonito e l’incuriosito, alle evoluzioni romane. A essere risparmiate da gossip, chiacchiere e sospetti sono invece le due parlamentari rosa elette dagli aretini. Tiziana Nisini fa parte della Lega e la sua posizione è granitica, solidale in tutto e per tutto con la linea di capitan Salvini. Anche Chiara Gagnarli, deputata al secondo mandato, non deflette dalla lealtà al Movimento 5 Stelle. Per loro due, insomma, possiamo pure stare tranquilli: ben difficilmente le troveremo inserite in un paragrafo di un’agenzia di stampa per un possibile cambio di casacca.