Opere pubbliche, fiducia del sindaco nei 17 milioni dal governo: noi fra i comuni virtuosi

Presentati i progetti esecutivi: dovrebbe essere la strada per avere i finanziamenti su via Fiorentina, doppia canna del Baldaccio e altri mega-interventi

Il sindaco Ghinelli

AREZZO PRESENTAZIONE GIUNTA

Arezzo, 14 settembre 2018 - DI RIFFA o di raffa, ma forse ci siamo. Fiato sospeso ma da qui alla fine di settembre dovrebbe essere ufficiale il salvataggio dei 17 milioni di euro che servono al Comune per portare avanti il programma delle opere pubbliche. La questione è complessa e la ricapitoliamo in poche battute: il Milleproroghe è approvato così com’è, con la posposizione al 2021 dei finanziamenti garantiti dal precedente governo. Ma il premier Giuseppe Conte si è impegnato, nell’intervallo di tempo tra il decreto e la trasformazione in legge dello stesso, a varare un secondo decreto con il quale viene modificato il differimento: con esso potranno accedere al finanziamento da subito i comuni virtuosi, quelli che hanno presentato i progetti entro il 15 settembre.

IL SOSPIRO di sollievo è anche del sindaco Alessandro Ghinelli che però qualcosa da dire ce l’ha lo stesso: «L’auspicio è che dalle promesse si passi adesso ai fatti concreti, anche se la parola di un premier dovrebbe essere sacra. E comunque sarebbe stata più semplice la strada maestra, un piccolo emendamento avrebbe risolto il busillis in quattro e quattr’otto». Ma si spera che la sostanza sia salva.

Ancora Ghinelli: «Il fatto certo è che Arezzo è tra i pochi comuni che i progetti li ha presentati, siamo pronti per un investimento complessivo da 30 milioni, 17 finanziati dal governo, per mettere mano alla trasformazione della città. Penso ai parchi, alla doppia canna del Baldaccio, alla rotatoria di via Fiorentina, alle scuole, alle frazioni. Insomma, se c’è una logica in tutto questo, ci avviamo a una stagione di cantieri. E la logica dice appunto che con il nuovo decreto Arezzo sarà fra i comuni ammessi all’immediato finanziamento. In fondo la soluzione, sia pure per vie traverse, è quella che avevo prospettato già nell’agosto scorso».

Soprattutto, però, la fiducia arriva dall’essere in regola: «Siamo tra i pochi, per non dire tra i pochissimi, che entro la scadenza fissata hanno presentato i progetti. D’altra parte i soldi vanno spesi quando ci sono, sarebbe sbagliato tenerli in bagnomaria in attesa di un progetto che verrà». Sulla stessa linea è il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini: «Soluzione soddisfacente se tutto andrà come è stato detto: chi ha il progetto esecutivo riceve i soldi, che non ce l’ha deve accontentarsi dei finanziamenti in arrivo da qui al 2021. Arezzo da questo punto di vista è in regola, avendo già adempiuto a tutti gli impegni deve per forza ottenere ciò che gli spetta entro il 2018. Ciò ci darà modo di partire con i cantieri, di attuare il vasto programma di opere pubbliche che si concretizzerà attraverso una serie di interventi determinanti per il futuro della città, insieme ad altri di impatto minore ma comunque indispensabili e penso alle frazioni, alle scuole alle palestre».

«SAREBBE STATO un peccato - prosegue Gamurrini - dover rinunciare anche a una parte dei lavori programmati, da portare a compimento negli ultimi due anni del nostro mandato di amministratori». E’ tornato dunque il sereno anche se manca l’ultimo strumento, quel decreto garantito dal presidente del consiglio.