Tre aziende valdarnesi coinvolte in un progetto di bioagricoltura sociale

Il progetto è di di Koinè mira al coinvolgimento tra gli altri, di 5 persone affette da sindrome di Down di età inferiore a 40 anni. Ramarella, Paterna e Riofi le aziende coinvolte.

I soggetti coinvolti nel progetto

I soggetti coinvolti nel progetto

Arezzo, 16 novembre 2019 - La fattoria di Ramarella di Pergine Valdarno farà parte dell’Associazione nazionale di bioagricoltura sociale. La cooperativa Koinè ha infatti attivato un progetto che prevede lo svolgimento di 5 laboratori di formazione e sperimentazione delle attività dell’agricoltura in tre aziende valdarnesi con strutturazioni differenti. La prima è appunto la fattoria sociale di Ramarella a Pergine Valdarno; la seconda è la cooperativa agricola di Paterna a Terranuova Bracciolini; la terza è l’azienda agricola di Riofi di Montevarchi. Il progetto di Koinè mira al coinvolgimento di 5 persone affette da sindrome di Down o disturbi dello spettro autistico di età inferiore a 40 anni; 11 persone svantaggiate con meno di 40 anni ed altre 11, di maggiore età, con una prospettiva occupazionale. “Questo progetto – ha commentato Paolo Peruzzi, Direttore di Koinè – punta ad accrescere il grado di coesione sociale dei territori e a favorire la diversificazione dell’attività agricola, la multifunzionalità in agricoltura, la messa in rete di imprese del territorio anche con altri soggetti della società locale”.

Per il responsabile del progetto Sauro Testi la fattoria sociale di Ramarella rappresenta una risposta innovativa al bisogno di incrementare e differenziare i contesti abilitanti a favore di persone “in carico ai servizi pubblici della salute mentale”. “La parola chiave è recovery. – ha spiegato Testi – È un processo di cambiamento attraverso il quale l’individuo migliora, con la consapevolezza della propria salute e con l’assunzione di responsabilità sulla propria vita e sulla possibilità di essere in equilibrio e realizzato a livello individuale e sociale. È un processo all’interno del quale la persona con problemi di salute mentale diventa protagonista attiva di scelte e percorsi di vita”. Il progetto è stato inoltre condiviso con l’Usl Toscana Sud Est ed in particolare con il Dipartimento di salute mentale diretto da Giuseppe Cardamone.

“Siamo di fronte ad un’attività fortemente innovativa nel campo della salute mentale. – ha affermato Cardamone – Promuove e valorizza il territorio fondandosi su alcuni assi: l’associazionismo, la formazione e l’inserimento lavorativo in una dimensione etica”. Il progetto di Koinè da adesso entrerà a far parte dell’Associazione nazionale bioagricoltura sociale. Salvatore Cacciola, Presidente delle fattorie Sociali Siciliane, si è incontrato ad Arezzo con Sauro Testi, Paolo Peruzzi e Giuseppe Cardamone ed ha visitato la fattoria sociale di Ramarella. “L’associazione intende animare la riflessione sia sulle potenzialità che sui limiti dell’agricoltura sociale – ha spiegato Cacciola – e vuol sviluppare una collaborazione con i movimenti e le organizzazioni che promuovono la cultura dei diritti e della lotta all’esclusione sociale; oltre a consolidare la collaborazione tra le nostre cooperative e favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura”.