Sarà messa in liquidazione la cooperativa che voleva rilevare la Bekaert di Figline

La Steel Coop Valdarno ha finito il suo percorso. L'amarezza della Fiom Cgil

I soci fondatori della Cooperativa

I soci fondatori della Cooperativa

Arezzo, 05 febbraio 2021 - Sarà messa in liquidazione la cooperativa che avrebbe voluto rilevare lo stabilimento della ex Bekaert. “Prendiamo atto che la nostra volontà di essere una parte della soluzione della crisi non ha trovato le risposte che attendevamo”. Lo ha detto il presidente della Steelcoop Valdarno Daniele Righi, che ha annunciato la convocazione a giorni dell’assemblea dei soci per la messa in liquidazione della società, formata da ex dipendenti dello stabilimento figlinese. Righi ha scritto una lettera Ministero dello Sviluppo Economico, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e al suo consigliere per il lavoro Valerio Fabiani, all’assessore regionale Alessandra Nardini, ai sindaci, alle organizzazioni sindacali e a Confindustria Firenze.

“Spiace di non avere trovato l’attenzione che ci consentisse di presentare in sede ministeriale il piano industriale che abbiamo elaborato – scrive – e che ritenevamo meritevole di essere comparato con altre proposte. Prendiamo inoltre atto che proprio in questi giorni, grazie alla negoziazione sindacale con altra impresa dell’area fiorentina, un numero preponderante di soci della cooperativa ha trovato un’occasione occupazionale strutturata”. Il riferimento è ai 60 lavoratori della ex Pirelli di Figline che sono stati assunti dalla Laika, l’azienda di San Casciano Val di Pesa. “Vogliamo ringraziare tutti coloro che in questi mesi ci hanno sostenuto considerando la nostra proposta per la soluzione della crisi aziendale l’unica accompagnata da un adeguato piano industriale – sottolinea Righi. Ringraziamo anche chi ci ha apertamente avversato, costringendoci a razionalizzare e migliorare in corso di redazione il piano che la cooperativa, avvalendosi di stimati consulenti, ha elaborato. La nostra è stata comunque un’esperienza che siamo fieri di avere intrapreso e che ci ha fatto esplorare il versante dell’autoimprenditorialità cooperativa come fronte originale della battaglia per la difesa del lavoro e della presenza industriale in Toscana”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze-Prato. “Viene meno così un’opportunità per tentare di far ripartire il lavoro in quella fabbrica – ha detto -. Ringrazio quei lavoratori per aver proposto con forza un’idea di economia e di sviluppo diversa, un progetto di auto imprenditorialità volto a difendere l’industria e le professionalità del nostro territorio”. “Inoltre senza la cooperativa non sarebbero state riconosciute ulteriori sei mensilità di ammortizzatore sociale. Purtroppo parte della politica nazionale e locale non ha preso in seria considerazione il piano industriale presentato dalla SteelCoop Valdarno, mancando di rispetto a tutti i soggetti coinvolti nel progetto e negando, di fatto, una possibile risoluzione della vertenza. In Bekaert restano ancora 116 lavoratori che, se non ci saranno novità, a marzo saranno disoccupati. In tal caso le responsabilità per i licenziamenti non saranno certo di chi, con coraggio, si è adoperato per cercare una soluzione”.