Arezzo, 15 marzo 2018 - Il capitolo Casa Buitoni a Sansepolcro sta per giungere all’epilogo annunciato. Il 31 marzo sarà l’ultimo giorno di vita per il centro di ricerca e sperimentazione, ma anche di pubbliche relazioni e comunicazione, inaugurato il 13 ottobre 1992 nei locali di Villa Fatti, sulla collina della città biturgense. La questione ha oramai assunto una rilevanza nazionale anche dal punto di vista mediatico: Nestlè ha deciso di cambiare geografia e di smantellare la sede di Sansepolcro, senza tenere conto di storia, tradizione e legame affettivo verso un’azienda che qui ha avuto i natali nel 1827. A dire il vero, la cucina sperimentale non c’è più da tempo e le ricette vengono ora preparate a Solon, in Ohio. Si era parlato in un primo tempo di chiusura al 31 dicembre scoso, poi la proroga fino al 31marzo, ma tant’è: la quindicina di dipendenti di Casa Buitoni ha già provveduto in larga misura a trovare una sistemazione alternativa. C’è chi è emigrato all’estero (sempre in ambito Nestlè) e chi, più fortunato, ha già trovato una collocazione occupazionale a centinaia di chilometri da Sansepolcro; certamente, per gli impiegati biturgensi non sarà il massimo, ma per chi ha famiglia rimane pur sempre meglio di un trasloco fuori confine e, per giunta, a 50 anni suonati. Il futuro di Villa Fatti? Nessuna ufficialità al 100%, ma voci sempre più insistenti parlano di un potenziamento della parte ricettiva, al fine di trasformare l’edificio in un relais di lusso.
EconomiaSansepolcro, Casa Buitoni chiude il 31 marzo dopo oltre 25 anni