Saldi, il vento resta favorevole: pienone shopping ma senza euforia

Anche la domenica tanta gente in centro e per i negozi, attesa per gli sviluppi: prezzi ridotti del 30%. Soddisfazione e code all'outlet Valdichiana

Saldi 2018

Saldi 2018

Arezzo, 7 gennaio 2019 - Il secondo giorno è quasi come il primo. Ovvero da avvio in grande stile della stagione dei saldi per quel che vale l’espressione grande stile in questo inverno del nostro scontento, ricco da rancore e di rabbia, come lo descrivono tutti gli osservatori sociologici, ma povero di soldi veri, che restano serenamente parcheggiati nel conto in banca (quando ci sono) e si trasmettono molto meno lunga la catena dei consumi.

Comunque sia, per quel che valgono il colpo d’occhio e le prime impressioni dei commercianti, almeno la partenza, compresa quella bis della domenica, è ok, tale da far sperare che le svendite compenserano in parte la Grande Gelata di Natale, uno dei peggiori dell’ultimo decennio. Il Corso dello shopping in centro, all’ora canonica del passeggio festivo, trabocca di folla come nel sabato del debutto.

Non è il muro quasi compatto della vigilia di Natale, ma quanto allora la media degli scontrini si abbassava per mantenere il più possibile intatto il totale dei regali, tanto adesso i registratori di cassa registrano spese importanti in abbigliamento e calzature, i due settori chiave dei saldi.

La gente si fa attrarre dagli sconti gridati in vetrina, specie quando, come adesso, i ribassi arrivano a ridosso della campagna di Natale, inducendo molti a procastinare le spese che dieci giorni fa sarebbero costate almeno il 30 per cento in più. Già, il 30 di sconto è la cifra classica di questa stagione, soprattutto nei grandi negozi, ma ci sono vetrine, specie tra le catene in franchising, che osano molto di più. Ed è un segno dei tempi che anche i templi dell’eleganza non disdegnino il 50 per cento. Per salire al 60, a volte 70 per cento, bisogna avventurarsi nelle insegne low cost.

Naturalmente, la parola chiave è «fino a», il che significa che si entra attirati dalle dimensioni dei ribasso e poi si finisce per comprare merce scontata anche molto meno. Il classico meccanismo della bistecca specchietto per le allodole agli albori degli ipermercati. Il pienone lo registrano la solita Zara (un po’ meno Stradivarius, stessa proprietà spagnola), i soliti marchi dell’intimo (Calzedonia & C.), le solite catene di make up.

Le grandi insegne indipendenti non hanno bisogno di avere la folla dentro per fare volume: bastano dieci acquirenti giusti in un giorno per arrivare all’incasso buono. In ogni caso niente follie: non servono più i vigilantes che tengono a bada le code, fenomeno di altri tempi. Sono i saldi ai tempi della grande incertezza, è il consumismo diluito degli anni di magra.

Gridano vittoria, nei limiti del possibile, anche dall’unico grande outlet esistente in provincia, il Valdichiana Village di Foiano. Anche di domenica solite code in entrata e in uscita dal casello dell’Autosole, soliti parcheggi esauriti, solita folla che si concentra intorno ai 140 punti vendita. Sicuramente decine di migliaia di persone alle Farniole, come sono decine di migliaia nelle vetrine normali, specie lungo il Corso e strade limitrofe. Riuscirà la stagione del rancore sociale a trasformarsi in stagione Grandi Affari? Entro gennaio le prime risposte.