Nessun aumento della Tari per i cittadini di Sansepolcro

L'assessore Catia Del Furia: "E' stato possibile grazie alla lotta all'evasione e alla denuncia dei disservizi dello scorso agosto"

Catia Del Furia, assessore al bilancio del Comune di Sansepolcro

Catia Del Furia, assessore al bilancio del Comune di Sansepolcro

Arezzo, 29 marzo 2019 - Non vi sarà l’aumento della Tari per i cittadini di Sansepolcro, chiamati tuttavia a una maggiore collaborazione nella raccolta differenziata. All’argomento è stata dedicata l’intera seduta del consiglio comunale di mercoledì scorso, che ha approvato la tariffa dell’imposta comunale sui rifiuti. Nonostante l’aumento dei costi fissi, l’amministrazione ha saputo contenere un rincaro di circa 200mila euro del corrispettivo che compone la tassa. L’utenza biturgense avrebbe potuto subire un rincaro dell'8% rispetto allo scorso anno se non vi fosse stata la volontà politica di lavorare energicamente sul recupero dei crediti attraverso la lotta all'evasione messa in atto durante il 2018. Oltre a questo, il Comune di Sansepolcro è stato l’unico di tutto l’Ato che ha inviato la tempestiva denuncia dei disservizi subiti (ovvero il mancato ritiro dei rifiuti) nello scorso mese di agosto, per cui ha ottenuto uno sconto di 50mila euro dal corrispettivo, ovvero la quota pari al costo di un mese del servizio del porta a porta. “Un lavoro portato avanti in due direzioni: dall’assessore Gabriele Marconcini nei confronti di Sei Toscana – ha detto la titolare della delega al bilancio, Catia Del Furia – e poi dagli uffici comunali e dal sindaco Mauro Cornioli”. E il gruppo di maggioranza “Insieme Possiamo” fa notare come i costi fissi siano cresciuti in maniera incondizionata: dei 202mila euro di aumento complessivo, soltanto 92mila sono riconducibili ai servizi effettivamente richiesti dal Comune a Sei Toscana, mentre i rimanenti 110mila sono imputabili a un aumento del 75% dell'eco-tassa voluta dalla Regione e sbloccata dal governo nazionale attraverso l'ultima legge finanziaria, a quello delle indennità di disagio ambientale (Ida) da pagare ai Comuni nei quali hanno sede gli impianti di smaltimento e alla diminuzione dei contributi dalla Regione.