Mastrolia: "Pronto ad acquistare il marchio Buitoni"

L'annuncio nel giorno in cui ricorrono i dieci anni esatti dall'acquisizione dello stabilimento di Sansepolcro

Angelo Mastrolia, presidente di Newlat e proprietario dello stabilimento di Sansepolcro

Angelo Mastrolia, presidente di Newlat e proprietario dello stabilimento di Sansepolcro

Arezzo, 11 giugno 2018 - Pronto ad acquistare il marchio Buitoni qualora Nestlè avesse intenzione di metterlo in vendita. La volontà dichiarata del dottor Angelo Mastrolia si manifesta proprio nel giorno in cui cadono i dieci anni esatti dall’aggiudicazione del business di pasta secca e prodotti da forno: era infatti il 12 giugno del 2008 quando venne ufficializzata la notizia del passaggio dello stabilimento di Sansepolcro nelle mani del presidente del gruppo Newlat, che oggi stila il bilancio di un periodo perfettamente coincidente con quello della grande crisi dalla quale stiamo tentando lentamente di uscire: “E’ stato un decennio di crescita – dice il dottor Mastrolia – con investimenti per venti milioni di euro e la tenuta dell’occupazione, rimasta sempre attorno alle 380 unità. Siamo i primi sia sul mercato della pasta in Germania, che occupa il 70% del nostro volume di affari, sia in Italia per ciò che riguarda i prodotti da forno; nello specifico, siamo i leader sul settore dei panetti croccanti, o crostini che dirsi voglia e i secondi sul versante delle fette biscottate. Abbiamo ottenuto poi la certificazione per il biologico e migliorato la produttività”. Con i dieci anni, però, arriva a scadenza l’adozione del marchio Buitoni. Vi sarà la proroga? “Tranquilli, garantisco che con Nestlè l’intesa c’è già”. E se la multinazionale dovesse decidere di mettere in vendita il marchio Buitoni, lei sarebbe disposto ad acquistarlo? “Abbiamo già fatto una manifestazione di interesse per essere interpellati e proporre un’offerta. Il mio sogno sarebbe quello di essere invitato alla procedura di vendita, per poter dire un giorno ai biturgensi: vi ho riportato il marchio Buitoni a Sansepolcro!”.