Industria, centinaia di posti: Abb rilancia, 120 assunzioni subito, poi fino a 800

Dopo la cessione del settore inverter, l'azienda lancia la fabbrica bis: il piano che ridà fiducia all'occupazione

Lavoratori dell'ABB in sciopero

Lavoratori dell'ABB in sciopero

Arezzo, 20 agosto 2019 - È partita l’operazione Sant’Andrea. Fimer, la nuova proprietaria di Abb, vorrebbe aprire nell’area industriale di San Giovanni un nuovo stabilimento con 150 posti all’inizio che potrebbero diventare anche 800. Abb è l’acronimo di Asea Brown Boveri, una multinazionale elettromeccanica svizzero-svedese, operante nella robotica. Azienda al centro delle polemiche e delle tensioni sindacali al momento della vendita. A Terranuova resta il fotovoltaico, a San Giovanni arrivano le colonnine.

La Fimer di Vimercate, in Brianza, ha acquisito da qualche settimana l’azienda che ha raccolto il testimone di Power One. Ora si sposta nell’area industriale di Sant’Andrea, dove produrrà le colonnine per caricare le batterie per le auto elettriche. La società ha già trovato l’accordo per l’acquisto di 20 mila metri quadrati di superficie, parcheggi compresi.

Le pratiche burocratiche sono a buon punto, e si pensa che a settembre saranno espletate, e quindi il via ai lavori per una prima copertura di un’area per 8 mila metri quadrati, mediante capannoni. Una buona occasione anche per l’occupazione. Infatti a settembre la società inizierà con 120 lavoratori, poi salirà a 200 per giungere in seguito a completare un organico previsto di 800 dipendenti.

A San Giovanni non esiste da anni una grande industria, dopo il forte ridimensionamento della Ferriera e la chiusura di tante vetrerie. Potremo ora affermare che nell’area di Sant’Andrea, con la Fimar risorge una specie di Ferriera che opera, non sul ferro ma nel settore delle moderne tecnologie. Il neo sindaco Valentina Vadi, dopo il suo insediamento aveva detto sulla vasta superficie di Sant’Andrea:

«È un’area destinata allo sviluppo produttivo, e quindi faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità, perché diventi una superficie attrattiva per imprese e imprenditori. Siamo convinti che San Giovanni non possa avere esclusivamente la vocazione commerciale, ma deve tornare a essere produttiva, perché tali attività riescono a incentivare e sviluppare anche tutte le altre iniziative del mondo del lavoro.

Andremo in questa direzione, affinché possa decollare il progetto produttivo dell’ area industriale di Sant’Andrea». Sulla realizzazione del centro medico polivalente la Vadi aggiunge: «Rappresenta sicuramente l’inizio di un percorso per altre attività produttive». Così sta avvenendo: l’insediamento dello stabilimento Fimar ne è la prova.