Fimer. Il sindaco Chienni incalza l'azienda: "c'è bisogno di risposte"

Il primo cittadino di Terranuova Bracciolini ha chiesto al gruppo lombardo di accelerare le operazioni che potrebbero portare a nuovi investitori.

Il sindaco Sergio Chienni

Il sindaco Sergio Chienni

Arezzo, 16 dicembre 2021 - A pochi giorni dall’incontro che si è tenuto con il Ministero dello Sviluppo Economico, il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni è di nuovo tornato ad incalzare la Fimer, l’azienda che ha rilevato lo stabilimento terranuovese, al centro di una delicata situazione. Il primo cittadino ha chiesto che il gruppo lombardo faccia chiarezza sul percorso che conduce all’ingresso di un nuovo investitore. “Una operazione indispensabile per garantire continuità aziendale e tutela dei posti di lavoro – ha spiegato -. “Nell’incontro tenutosi col Mise, Fimer ha assunto l’impegno in tempi brevi di concludere un accordo con un investitore che possa garantire una significativa iniezione di liquidità. Questo è un aspetto importante, ma non è il solo. È indispensabile fare chiarezza anche sul percorso per arrivare a questa soluzione. Mi riferisco alla piena tutela dei posti di lavoro diretti, alla tutela dell’indotto e alla continuità aziendale. In questo è necessario che la proprietà dia riscontri certi”. Il sindaco ha ricordato che tra dipendenti Fimer e imprese dell’indotto ci sono circa 800 persone che dipendono dal presente e dal futuro di questa azienda.

“Regione e Ministero hanno assunto il compito di vigilare – ha concluso – , riteniamo che questi giorni siano decisivi per definire il destino di una delle più importanti realtà produttive del nostro territorio”. La Fimer impiega 450 dipendenti diretti, senza considerare gli oltre 300 dell’indotto. Non è stata fissata una nuova data per un nuovo incontro con il Mise, ma il primo cittadino ha sottolineato che è necessario vigilare e controllare passo dopo passo gli sviluppi, anche per verificare se saranno rispettati gli impegni che l’azienda ha preso davanti a sindacati, istituzioni e ministero. La novità emersa è la trattativa, già in fase avanzata, con alcuni investitori. “La proprietà – ha detto nei giorni scorsi Chienni – ci ha spiegato che se l’operazione sarà chiusa questo mese di dicembre, già a gennaio ci sarà una forte immissione di casa, che determinerebbe una piena ripresa della produzione a febbraio, marzo. La tempistica, in questi casi, è molto importante, perché se slitta l’ingresso di nuovi soggetti i problemi rimangono sul tappeto. Se non si produce, l’azienda non fattura, non riscuote, e di conseguenza non soddisfa gli ordini dei clienti”