Fiere, rottura sfiorata poi intesa: Bianchi amministratore fino al 30 aprile, due supporti

Vincolo di mandato con scadenza a chiusura del bilancio: al suo fianco Luca Benvenuti per trattare con Ieg e Francesco Bonelli per i conti

L'assemblea di Arezzo Fiere

L'assemblea di Arezzo Fiere

Arezzo, 17 febbraio 2019 - Tanto tuonò che non piovve. I nuvoloni neri che si erano addensati nelle ore precedenti all’assemblea dei soci di Arezzo Fiere si sono dissolti in mattinata. E la conclusione è quella che La Nazione aveva prospettato in anticipo: la nomina di Sandra Bianchi ad amministratore unico della società.

Non è l’unico atto votato dall’assemblea che ha dato vincolo di mandato alla Bianchi per il seguente percorso: scadenza dell’incarico alla chiusura del bilancio 2018, entro il 30 aprile; e nomina a due professionisti a suo supporto, Luca Benvenuti e Francesco Bonelli. Benvenuti, aretino e amministratore delegato di UnoAerre, seguirà la parte relativa alla trattativa con Ieg per la cessione delle fiere orafe.

Si occuperà invece delle questioni relative alla stesura del bilancio l’altro tecnico, Francesco Bonelli, professionista di Poggibonsi. Benvenuti ha appreso la notizia ad Amman, in Giordania, dove è arrivato ieri per una trasferta di lavoro.

In un clima complessivamente unitario si sono però registrate due astensioni: quella della Provincia sul voto per Sandra Bianchi e quella della Regione. L’assessore Stefano Ciuoffo si è infatti astenuto sul vincolo di mandato sostenendo che «l’amministratore unico è libero di avvalersi delle professionalità che vuole». Aggiungendo peraltro che nella sostanza va tutto bene «essendo state scelte figure di comprovata capacità». Perplessità della Regione anche sulla scadenza obbligatoria entro il 30 aprile.

Non mancano i retroscena in questo ennesimo appuntamento della telenovela Arezzo Fiere. La tessitura ha infatti rischiato seriamente di saltare quando i soci pubblici hanno abbozzato una resistenza rispetto al nome di Sandra Bianchi, contrapponendole altre figure. Il governatore Enrico Rossi, secondo le indiscrezioni che trapelano, si sarebbe però opposto al tentativo, o così o pomì, o Bianchi oppure crolla il castello.

Le vesti di mediatore sarebbero state a quel punto indossate da Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena, che con una paziente opera di ricucitura ha cercato di mettere insieme tutte le posizioni fino alla costruzione finale che ne è uscita: quasi un triumvirato.

Non conferma direttamente Guasconi, ma dice: «Il nome di Sandra Bianchi era quello che completava la delibera regionale votata in giunta venerdì pomeriggio. C’era dunque una problematica oggettiva a proporre una posizione diversa, non avrebbe avuto senso andare alla guerra con la Regione che oltretutto in Arezzo Fiere è socio maggioritario. La conclusione dell’assemblea, mi pare, può mettere d’accordo tutti, importanti sono gli obiettivi e non i formalismi. Adesso serve unità di intenti per arrivare al risultato finale: cessione a Ieg e stesura del bilancio».

La morale è che sarebbe stato inutile accapigliarsi di nuovo dopo il tormentatissimo iter che ha portato alle dimissioni anticipate di Andrea Boldi. Tanto più che fra meno di tre mesi occorrerà andare alla composizione del nuovo consiglio di amministrazione, con i vertici di fatto già designati dalla Camera di Commercio: Ferrer Vannetti presidente e Gino Faralli vice, con un posto sicuro nel cda per Luca Benvenuti (da parte del Comune) e anche per Sandra Bianchi, designata dalla Regione. Il quinto petalo spetta alla Provincia indicarlo.