Fiera, l'anno parte alla rovescia: tanti assenti, affari e presenze giù. Oggi la risalita?

Circa 240 gli operatori presenti, ampi vuoti in alcuni punti del percorso. Bene l'ala vintage in Fraternita. I saldi monopolizzano la gente, il freddo fa il resto

La Fiera di aprile

La Fiera di aprile

Arezzo, 6 gennaio 2019 - Hanno ingranato la marcia: ma al posto della prima è entrata quella indietro. L’anno parte a dietrofront. L’edizione di gennaio da sempre non è tra le più facili, arrivando in coda ad un mese di spese, viaggi e cotillons. Però stavolta il calendario sembrava aver ritagliato una buona occasione facendo coincidere l’antiquaria con la partenza dei saldi e gli ultimi colpi della città di Natale, il fenomeno di dicembre.

Ma per ora la rete si rialza dal mare sgonfia. Intanto ci sono pesanti assenze tra gli espositori: il numero si attesta, ci dicono gli organzzatori, intorno a quota 240, quindi lontana dalle edizioni migliori. E sono vuoti che si sentono, specie in alcuni tratti. La stessa via Guido Monaco mostra varchi in genere inesistenti, per non dire del Corso edella parte alta, piazzetta Madonna del Conforto e via Ricasoli.

Non a caso le zone opzionali stavolta restano chiuse, via dell’Orto in testa. E piazza Grande per la prima volta da quando è stato ritoccato il percorso ripropone la classica «chierica» sul mattonato, non devastante ma palpabile. Poi nel pomeriggio l’afflusso è un po’ risalito: ma a colpire è che nella città alta le giornate dopo Natale siano state tutte scandite da presenze continue. I saldi hanno spostato l’attenzione sulle vetrine, allontanandola dai banchi. Il freddo ci ha messo del suo, un gelo che ha accolto gli espositori alle 4, per molti l’ora di arrivo, e li ha accompaganti fino a sera.

Rendendo pressoché impossibile la ristorazione all’aperto, malgrado i funghi-stufa accesi. E l’indotto del resto ha pagato dazio, dimenticando quelle belle code delle Fiere migliori. La speranza è che oggi il quadro migliori, almeno sugli arrivi, anche se siamo all’ultimo giorno di vacanze e anche se domani ricomincia la scuola. Efficace la mostra del vintage: il pubblico resta quello che è, gli affari pure.

Ma i banchi sono di qualità e Fraternita offre un colpo d’occhio intrigante. Colpo non d’occhio ma di buio dalle 16. La carenza di illuminazione è evidente. Intanto in piazza Grande: le luci ci sono, sembra paradossale non accenderle proprio per la nostra manifestazione di punta. Il gelo c’è già, un pizzico di depressione pure: almeno dell’effetto tundra possiamo fare a meno?