Export, oro e moda trainano il primo trimestre toscano positivo oltre i dati pre-pandemia

Tra le province a maggior specializzazione si distinguono Firenze e Arezzo in crescita sul 2020 e con livelli di esportazioni già superiori al 2019

Un caso legato all'oro

Un caso legato all'oro

Arezzo, 23 luglio 2021 -  Il primo trimestre 2021 segna il ritorno in positivo per le esportazioni dei distretti tradizionali toscani che hanno raggiunto i 4,7 miliardi di euro con una crescita rispetto al primo trimestre 2020 del +13,6%. Nell’analisi del Monitor dei Distretti della Toscana, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, emerge come nel confronto con le altre regioni a elevata vocazione distrettuale, la Toscana si distingua per l’incremento più elevato in termini assoluti di esportazioni distrettuali (+559 milioni di euro).

Il paese che presenta la crescita in termini assoluti più importante rispetto al periodo pre-crisi è la Cina che supera i livelli di esportazioni del primo trimestre 2019 di 75 milioni di euro (+61,4%), grazie soprattutto alla buona risposta che i distretti del Sistema moda hanno saputo offrire alla maggior domanda locale dei consumatori cinesi che, a causa delle limitazioni agli spostamenti, hanno concentrato gli acquisti nel territorio nazionale. Bene anche il trend verso i principali mercati europei come Francia (+14,3% verso 2020 e +9,6% verso 2019) e Germania (+8,6% verso 2020 e +4,5% verso 2019). La Svizzera si conferma il primo mercato di riferimento e mostra un significativo rimbalzo rispetto al primo trimestre 2020 (+26,1%), mentre è ancora su livelli inferiori al 2019 (-5,1%) che si era distinto con il valore di esportazioni più elevate dell’ultimo decennio.

Dal punto di vista delle specializzazioni, il Sistema moda mostra forti segnali di rimbalzo sui mercati esteri (+17% verso il primo trimestre 2020), grazie alla crescita registrata da cinque dei nove distretti monitorati tra i quali l’Abbigliamento di Empoli e l’Oreficeria di Arezzo hanno già superato anche il valore di esportazioni pre-crisi. Tra le varie specializzazioni, i ritardi più marcati li sente ancora il comparto tessile che mostra il permanere di un calo anche nel confronto con il 2020 (-18%), mentre dal punto di vista delle province a maggior specializzazione nel Sistema moda, si distinguono Firenze e Arezzo in crescita rispetto al 2020 e con livelli di esportazioni già superiori ai dati pre-crisi.

Questo andamento può essere in parte legato alla maggior specializzazione nei settori che si collocano più a valle della filiera e che hanno saputo cogliere prima la ripresa dei mercati internazionali, mentre sentono difficoltà più marcate i territori maggiormente vocati alle lavorazioni a monte come la concia per Pisa o il tessile per la provincia di Prato.

Tra i mercati di destinazione si impone il fenomeno della ripresa delle vendite verso i mercati asiatici, trainati da Cina e Corea che hanno quasi raddoppiato i valori del primo trimestre 2019 (+94%), grazie soprattutto ai beni di consumo come pelletteria e abbigliamento. Bene anche le esportazioni verso la Francia (+18% verso il 2020, +11% verso il 2019), mentre gli Stati Uniti presentano una crescita più contenuta rispetto all’anno precedente (+1,8%) e un ritardo rispetto al primo trimestre 2019 (-8,4%) ad eccezione del distretto dell’Oreficeria di Arezzo che invece ha mostrato un buon risultato con un incremento del 71%.

Le attese per i prossimi mesi sono di un progressivo rafforzamento del commercio internazionale con prospettive di recupero dei livelli pre-COVID già durante il 2021 per diversi settori: le imprese distrettuali dovranno cogliere le opportunità presenti sui mercati internazionali, dove gli scambi sono in forte accelerazione e inoltre, dovranno cercare di intercettare i nuovi modi di consumo e i diversi canali di vendita.

Nel primo trimestre dell’anno la Toscana spicca per l’incremento più elevato in termini assoluti di export distrettuale, grazie alla capacità degli imprenditori di saper cogliere i segnali dei mercati, alla qualità del made in Italy regionale e grazie al forte legame tra le aziende appartenenti alle filiere produttive locali, commenta Luca Severini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. L’Italia, infatti, è il paese dei distretti e delle filiere e Intesa Sanpaolo, grazie a Programma Sviluppo Filiere, offre strumenti e risorse a circa 1400 di fornitori di ben 61 filiere produttive toscane che sviluppano nel complesso un giro di affari di oltre 7,3 miliardi di euro. Il nostro obiettivo – conclude Severini – è favorire ulteriormente l'accesso al credito per le PMI in questa cruciale fase di ripresa del ciclo produttivo”.