Esuberi Etruria, oggi parte la trattativa: fretta Nicastro, chiusura entro un mese

Ieri a Roma il confronto con i vertici delle good bank. Intanto i sindacati chiedono a Ubi la presentazione di un piano industriale

IL MANAGEMENT Roberto Nicastro, presidente, e in alto Roberto Bertola, Ad di Banca Etruria

IL MANAGEMENT Roberto Nicastro, presidente, e in alto Roberto Bertola, Ad di Banca Etruria

Arezzo, 9 marzp 2019 - Partono le trattative sindacali nelle tre banche ponte per gestire le 359 eccedenze di personale entro la metà di aprile, cioè prima del closing per il passaggio a Ubi.  Nuova Banca Etruria ad aprire le danze con i 20 esuberi previsti e due incontri ad Arezzo oggi e di domani tra i sindacati e i vertici aziendali. La ristrutturazione e il conseguente passaggio a Ubi sono stati oggetto di un incontro avvenuto stamani tra il presidente Roberto Nicastro, i vertici di Ubi e le sigle sindacali.

Nicastro ha ribadito che il closing dovrà avvenire, previa autorizzazione europea, entro la fine di aprile anche se il pacchetto azionario passerà di mano solo successivamente. L’accordo sulle uscite dovrà quindi avvenire tassativamente entro metà aprile. I fondi nazionali già messi a disposizione per gestire la razionalizzazione ammontano a 130 milioni di euro di cui 85 dedicati alla gestione degli esuberi: risorse che dovranno essere impiegate prima della chiusura del bilancio trimestrale, quindi entro la scadenza indicata.

La razionalizzazione si muove su più livelli: «semplificazione operativa, razionalizzazione territoriale, semplificazione dei processi, riduzione delle strutture di sede e livelli gerarchici e adeguamento degli organici». Su questo ultimo punto la missiva sulla procedura di Etruria parla chiaro: «Le eccedenze di personale interessate potranno essere in via straordinaria contenute su almeno 20 unità correlando le stesse al bacino dei soggetti che risultano in possesso dei requisiti per accedere al Fondo di solidarietà fino a ricomprendervi coloro che li matureranno entro il 31 agosto 2019, fermo restando la permanenza massima di 60 mesi nel fondo medesimo».

Le uscite saranno quindi gestite, è la linea sindacale, su base volontaria attraverso gli ammortizzatori di categoria. Attilio Grannelli, segretario nazionale della Fabi è netto: «Chiederemo alla controparte la difesa dei poli territoriali delle tre banche e a Ubi di presentare un nuovo piano industriale che valorizzi i dipendenti e le loro professionalità». Le tre banch stanno conducendo separatamente la trattativa; una volta avvenuto il passaggio di mano Ubi Banca diventerà titolare della stessa.