Del Tongo, si sono licenziati tutti: nuovi ostacoli per l'acquisto Sigel

Manca ancora l'offerta: problemi sui macchinari. In cinquanta dal giudice. Il futuro del settore cucine e del legno

I lavoratori in assemblea

I lavoratori in assemblea

Arezzo, 5 aprile 2018 - Del Tongo ormai oltre l'ansia per il futuro. Tutti i dipendenti hanno rischiesto il licenziamento per poter beneficiare degli ammortizzatori sociali e nel frattempo non c’è nessuna offerta da parte dei compratori. L’azienda è rimasta nuda, anche i dipendenti hanno preso il largo, chi si è agganciato all’Anaspi chi ha trovato un nuovo impiego.

Dal sindacato Antonella Pagliantini della Fillea Cgil segue da vicino la vicenda del prestigioso marchio aretino: «Ormai - dichiara - l’azienda non ha più nessun lavoratore, tutti coloro che erano rimasti hanno preferito rivolgersi al giudice fallimentare per uscire dal ’limbo’ non avevano stipendio e quindi meglio beneficiare del sussidio».

L’azienda di cucine è «osservata speciale» dall’impresa Sigel di Gianpaolo Lastrucci che ha messo al lavoro un pool di esperti per formulare un piano industriale, ma le difficioltà non sono poche. L’imprenditore empolese potrebbe utilizzare alcuni degli impianti presenti nello stabilimento di Tegoleto e di conseguenza sarebbe in grado di assumere un certo numero di addetti, ma ancora non c’è contezza sui numeri.

Intanto i 50 lavoratori Del Tongo sono ormai degli ex, da alcuni giorni hanno presentato la documentazione per uscire dal regime di sospensione, quello che li considerava «lavoratori non lavoranti» e che pertanto li teneva in una gabbia assurda. Niente stipendio a causa del fallimento della ditta, niente lavoro, ma zero sussidi perché formalmente risultavano occupati.

Fortunatamente il comparto del legno, come riferiscono alcuni parametri economici, è in lenta ma costante ripresa e alcuni operai specializzati della Del Tongo potranno essere assunti in altre realtà. Ma si tratta di una minima parte dei 50 lavoratori, inoltre quelli più appetibili sono quelli che hanno una certa dimestichezza con i macchinari automatici e che quindi sono in possesso di competenze specialistiche.

Questo «cuore pulsante» della Del Tongo è un’altra delle criticità della partita: il maxi macchinario in grado di «stampare» le cucine è in leasing con l’istituto di credito. L’apparecchio sarebbe molto utile per la Sigel perché potrebbe essere adattato alla produzione di semilavorati in legno, il materiale base per le produzioni dell’azienda empolese.

Per ora non ci sono offerte, ma sarebbe il caso di dire che non c’è nemmeno il bando di vendita, il compito spetta al curatore fallimentare, su questo atto ci sarà l’eventuale risposta degli imprenditori interessati all’acquisizione. Il percorso è lungo e non privo di difficoltà, intanto alla Sigel si fanno i conti e in particolare si deve competare la valutazione del sito produttivo.

Secondo le indiscrezioni il marchio Del Tongo, anche in caso di ripartenza, verrebbe messo in freezer, al posto delle cucine, sulle quali si aprirebbe un’ampia riflessione, verrebbero sfornati solo pezzi di semilavorato, ma il cuore del grande marchio aretino resterebbe sempre in funzione.