Caro bollette, la prima vittima: la Ivv per 4 mesi blocca la produzione

L’azienda dei cristalli ha visto triplicare le tariffe ed è costretta a chiudere: «Dal 15 febbraio ci fermiamo». Carresi: «Con questi costi energetici è insostenibile andare avanti»

L'industria del vetro

L'industria del vetro

Arezzo, 26 gennaio 2022 - Il 15 febbraio bloccheremo la produzione per quattro mesi. Abbiamo già richiesto la cassa integrazione. Con questi costi energetici è insostenibile andare avanti». Lo ha annunciato nelle ultime ore il presidente dell’Ivv Simone Carresi. Una situazione molto complicata quella all’interno dell’azienda del vetro di San Giovanni, oggi 57 dipendenti, comune a molte altre imprese del settore, dove i forni sono in azione a ciclo continuo. Alcune di queste hanno già chiuso i battenti. Il balzo in avanti delle bollette è stato impressionante. Basti pensare che a ottobre, novembre e dicembre l’Ivv ha pagato 300 mila euro in bollette, contro i 100 mila del 2020. «Con questi numeri non possiamo reggere - ha spiegato il massimo dirigente dell’Industria Vetraria Valdarnese – Stiamo anticipando le produzione e in questo mese di gennaio abbiamo avuto un buon numero di ordinativi. Ma da metà febbraio chiuderemo almeno fino al 31 maggio». L’azienda, come tante altre, è in attesa di buone nuove da Roma. «C’è una bozza del Consiglio dei ministri si aiuti concreti, ma tutto è rallentato, in questi giorni, per l’elezione del capo dello Stato – ha sottolineato Carresi - una delegazione di imprese del vetro artistico della Toscana ha poi avuto un incontro anche con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani». Durante il faccia è stata verificata la possibilità che la massima istituzione regionale possa intervenire a sostegno del comparto, come accaduto in Veneto. La giunta Zaia, infatti, con una manovra straordinaria, ha destinato tre milioni di euro per aiutare le imprese del vetro artistico di Murano. «A breve, da Firenze, dovrebbero indicarci l’entità delle risorse che ci saranno messe a disposizione – ha annunciato il presidente dell’Ivv - Comunque, stante questa situazione, noi tra 20 giorni spegneremo gli impianti. Non è più sostenibile». La vicenda si trascina da tempo. Tramite i vertici regionali e provinciali del Partito democratico, nelle settimane scorse sono stati coinvolti il segretario del Pd Enrico Letta e la sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico Anna Ascani. C’è stato anche un incontro con l’azienda di San Giovanni, come ha ricordato a più riprese il suo presidente, ha affrontato gli effetti nefasti di una crisi nazionale del vetro, acuiti anche dalla pandemia. «Oggi – ha spiegato – rappresentiamo ancora un soggetto rilevante per il contesto dell’occupazione valdarnese e stiamo cercando, pur con qualche difficoltà e ritardo, di far fronte agli obblighi di risanamento, presentandosi alla ripartenza dei mercati con il pieno dell’operatività». Ma ecco una mazzata che potrebbe avere conseguenze nefaste. Quest’anno, tra l’altro, l’Ivv festeggia i 70 anni dalla fondazione. E’ una realtà storica del territorio e una delle principali e pochissime vetrerie rimaste che ancora producono in Italia. L’azienda è stata fondata nel 1952, come una Cooperativa di Lavoratori. Dal 1952 ha coniugato ricerca sulla materia, creatività e design con tradizione artigiana , tecniche di produzione avanzate e controllo dei processi. Fortissimo è il legame con il territorio, con la sua eredità di cultura e tradizioni, da sempre fonte di ispirazione per la creatività dell’impresa. Ha uno stabilimento di oltre 7.500 metri quadrati ed è presente in oltre 70 paesi.