Camera di Commercio, Marinoni esulta: "Basta campanili, ci guadagna l'economia"

L'accordo tra Arezzo e Siena lunedì arriva al passaggio ufficiale. Il leader Ascom: "Mai vista tanta condivisione: e la città mantiene sede e segretario

FRANCO MARINONI E’ il direttore di Concommercio in Toscana e ad Arezzo. Firmato l’accordoI racconti dei protagonisti di Vetrina Toscana: Domenico Pichini, Renato Palermo, Rita Neri, Sabrina Balestri, Professor Marchetti, Franco Marinoni, Massimo Biagioni

FRANCO MARINONI E’ il direttore di Concommercio in Toscana e ad Arezzo. Firmato l’accordoI racconti dei protagonisti di Vetrina Toscana: Domenico Pichini, Renato Palermo, Rita Neri, Sabrina Balestri, Professor Marchetti, Franco Marinoni, Massimo Biagioni

Arezzo, 11 novembre 2018 - «Altro che polemiche, domani sarà una festa». Interviene Franco Marinoni, direttore di Confcommercio toscana e aretina, sulla fusione delle Camere di Commercio di Arezzo e di Siena. «Intanto non si tratta di un rinnovo camerale, ma della nascita di un nuovo soggetto. Mi pare che l’aspetto principale, e direi più incoraggiante, è stata la condivisione delle scelte, senza competizione alcuna».

Perchè ciò la sorprende? «Ho vissuto nel corso della mia carriera professionale ben sei rinnovi di Camera di Commercio, eppure garantisco che un parto così condiviso non c’era mai stato».

E rispetto a qualche malumore registrato in città? «Sinceramente non mi pare che ci siano stati movimenti contrari alla fusione, sostanzialmente anche le grandi forze politiche non hanno avuto nulla da dire. Ecco perché sostengo che domani, il giorno dell’insediamento, sarà un momento di grande festa».

Ci guadagneranno le due province? «La fusione mette insieme due mondi che si integrano alla perfezione. La nostra diventerà anche la Camera di Commercio più grande di tutta la Toscana, capace di mettere insieme le specificità aretine - vedi il distretto orafo, la moda, le eccellenze della meccanica - con quelle di Siena e penso ad esempio alla viticoltura e al turismo. E comunque la strada è quella delle aggregazioni».

Stop al campanile... «Non c’è più spazio per polemichette da cortile, a confrontarsi non sono due territori ma i settori economici».

Arezzo perde la presidenza... «Ma qui rimane la sede e rimane pure Giuseppe Salvini che è il segretario generale più bravo d’Italia».

Ma non il presidente... «Se si riferisce a Sereni, non si può parlare di esclusione. Lui non è stato indicato dalle categorie fra i 33 membri del consiglio. E inoltre con Massimo Guasconi si va sul sicuro. E’ un artigiano senese di grande valore, ha doti di equilibrio, è la persona giusta nel posto giusto al momento giusto».

In giunta quattro aretini e quattro senesi: non le pare che la rappresentanza sia squilibrata vista la netta prevalenza di Arezzo dal punto di vista industriale? «E dalli. Non si deve ragionare più in termini di confini, conta soltanto il sistema economico complessivo. Cosa vuol dire 4 a 4 in giunta? Nulla di nulla visto che non c’è contrapposizione alcuna ma una condivisione totale su tutti, e ribadisco tutti, i punti della fusione. Vorrei anche sottolineare un’altra novità...».

Ce la dica... «La politica è rimasta completamente fuori, è stato il mondo economico a decidere in perfetta autonomia. E non mi sembra poco».