Boldi, l'ultimo contropiede: si dimette da tutto, una donna per Arezzo Fiere

Lascia anche Confartigianato e Camera di Commercio, nuova leader la fiorentina Alessandra Bianchi ma a tempo. Poi verso Vannetti, Benvenuti e Faralli

Andrea Boldi

Andrea Boldi

Arezzo, 15 febbraio 2019 - Alla fine ha mollato, dopo un braccio di ferro durato più o meno due mesi. Andrea Boldi, presidente in via di sfiduciamento da parte dei soci, si dimette da Arezzo Fiere. E non solo: con un coup de theatre in linea col personaggio sanguigno delineato da queste settimane di scontro rovente, lascia anche tutte le altre cariche.

Sbatte la porta in camera di commercio, dove era consigliere, e se ne va anche da Confartigianato, la sua associazione, dove era ancora presidente degli orafi, ma il cui leader Ferrer Vannetti lo aveva platealmente scaricato dopo aver cercato di ottenerne un addio un po’ meno tempestoso. Con Boldi se ne va anche l’unico consigliere di Arezzo Fiere che era rimasto in carica dopo le dimissioni a raffica di metà dicembre, Elia Vitali, rappresentante della Regione.

Ma non è il via libera a un nuovo presidente e a un nuovo Cda. No, l’assemblea in programma per sabato al Palaffari nominerà un amministratore unico, una donna fiorentina Alessandra Bianchi, commercialista, estranea alle diatribe tutte aretine delle ultime settimane. La indica la Regione, che è il socio di maggior peso, anche se Comune di Arezzo, Provincia e Camera di Commercio alleati possono metterla in minoranza, ma la scelta è concordata con tutti gli altri.

Teoricamente dovrebbe rimanere in carica per un anno, che è il periodo minimo previsto dalle regole, ma ci sarebbe un accordo fra i soci per arrivare alle dimissioni al 30 aprile, dopo le incombenze più urgenti. A quel punto si procederebbe col rinnovo del Cda e la nomina del nuovo presidente.

Teoricamente, la nuova padrona del Palaffari ha la missione di scrivere il bilancio e di mettere al sicuro i conti di una società periclitante, ma non è affatto escluso, specie se l’amministratore unico dovesse andare oltre il periodo prefissato (le cariche si sa quando cominciano, un po’ meno quando finiscono) che possa impostare in maniera sostanziale anche il dossier che ha dato fuoco alle polveri e aperto la guerra su Boldi, la trattativa con il gigante fieristico riminese Ieg per la cessione delle due mostre orafe, Oro Arezzo che quest’anno si farà prima di Pasqua, dal 6 al 9 aprile, e Gold Italy, prevista per l’autunno.

A quel punto sarebbe la Regione in prima persona ad avere un ruolo decisivo nella partita più importante, ma sono giochi ancora tutti da fare. Di certo c’è che i soci aretini si stanno già preparando al dopo amministratore (anzi amministratrice) unico, scaldando i motori per le nomine nel nuovo Cda. Camera di Commercio ha le sue scelte pronte e sono quelle di cui già si sapeva: Ferrer Vannetti, che da presidente di Confartigianato potrebbe planare alla guida di Arezzo Fiere, e Gino Faralli.

Un altro nome dato per sicuro è quello di Luca Benvenuti, amministratore delegato di UnoAerre, protagonista nei giorni più caldi dello scontro su Boldi e da lui accusato nella conferenza stampa che fu il punto più caldo della battaglia. Se si rimarrà a un consiglio d’amministrazione di cinque membri, uno per ciascuno dei soci istituzionali Regione, Comune e Provincia, le ultime due candidate sarebbero due donne, per garantire il rispetto delle quote rosa. Intanto, domani si va a un’assemblea dei soci orfana del suo tema più polemico, la revoca di Boldi.

L’ormai ex presidente, dopo aver tenuto duro nella tempesta perfetta, ha disinnescato da solo la mina, togliendo il disturbo. Resta la questione della trattativa con Ieg. La vecchia proposta irrevocabile d’acquisto formalizzata a fine dicembre e sponsorizzata da Boldi è decaduta il 30 gennaio, ma la trattativa non è morta con essa. Da Rimini fanno sapere di essere pronti a valutare le iniziative dei soci aretini.

Negli ultimi giorni si sono intensificati fra il governatore Enrico Rossi e il patron di Ieg Lorenzo Cagnoni. La vera questione adesso è chi gestirà un passaggio fondamentale, il padre di tutti i dossier che premono su Arezzo Fiere. Un comitato di soci potrebbe affiancare l’amministratrice unica.