Bekaert. Situazione esplosiva. E il Ministro di Maio riferisce in Parlamento

La vicenda dell'azienda di Figline, nella quale lavorano anche molti valdarnesi dell'area aretina, è approdata ieri in Parlamento. Ma la multinazione belga fa muro.

La Bekaert

La Bekaert

Arezzo, 19 luglio 2018 - I primi giorni di settembre, se non ci saranno buone nuove, lo stabilimento Bekaert di Figline chiuderà e i 318 lavoratori, tra cui molti del Valdarno Aretino, si ritroveranno senza lavoro. Il conto alla rovescia, insomma, è iniziato, ma nessuno ha intenzione di arrendersi e molto, del futuro dell’azienda, si saprà il 24 luglio prossimo, quando al Ministero dello Sviluppo Economico è stato convocato un nuovo incontro alla presenza anche dell’azienda. La vicenda, ieri, è stata al centro di un’informativa del Ministro Luigi Di Maio, che alla Camera dei Deputati, in risposta ad una richiesta che era arrivata dal deputato valdarnese di Forza Italia Stefano Mugnai, ha fatto il punto della situazione. Ha annunciato di aver già presentato una interrogazione alla Commissione Europea affinché venga fatta chiarezza su eventuali violazioni delle direttive dell’Unione Europea da parte della multinazionale belga e per capire quali azioni intende mettere in campo l’organismo dell’Unione per risolvere il problema delle delocalizzazioni selvagge.

"Durante l’incontro con l’azienda al Mise - ha aggiunto il Ministro - si è registrata una totale mancanza di disponibilità, e aggiungerei di umanità, da parte di queste persone, che hanno detto no a qualsiasi possibilità di rimediare alla situazione e di salvare il futuro di queste famiglie. Mi chiedo che senso ha fare impresa in questo modo, senza un briciolo di responsabilità sociale, senza un minimo pensiero per la comunità in cui l’azienda si inserisce, appropriandosi di conoscenze dei lavoratori per trasferirle altrove". Il Ministro ha confermato la sua volontà di proseguire il dialogo sia con la Bekaert che con la Pirelli, che alcuni anni fa ha venduto lo stabilimento al gruppo belga, per trovare una soluzione.

Ma l’informativa del Ministro non è piaciuta a Mugnai, che sempre in aula ha parlato di “zero soluzioni e tanti spot”. “Nessuna soluzione per i 318 dipendenti di Figline Valdarno – ha detto rivolgendosi a Di Maio - . Nessuna risposta concreta. Caro Ministro, la campagna elettorale è finita da un pezzo. Ha su di sé, di fatto, le deleghe di sei ministeri. La ‘plancia di comando’ è a sua disposizione. Adesso deve governare, lo faccia, con la responsabilità del ruolo”. Del 318 dipendenti della fabbrica ex Pirelli, molti risiedono in Valdarno Aretino. Il contingente più numeroso è quello sangiovannese (53). Una trentina i montevarchini, altrettanti i terranuovesi. Ma lavorano in Bekaert anche 24 cittadini di Cavriglia e una quindicina del comune di Castelfranco Piandiscò. Se consideriamo anche quelli di Loro Ciuffenna e Bucine, siamo attorno ai 160/170 lavoratori che arrivano dalla provincia di Arezzo.