Bekaert. La fase di stallo preoccupa i lavoratori: "Facciamo una manifestazione"

Un gruppo di dipendenti dello stabilimento di Figline, nel quale lavorano molti valdarnesi, lancia l'sos. La fase politica attuale non aiuta a portare avanti i progetti messi in atto al Mise.

I lavoratori Bekaert

I lavoratori Bekaert

Arezzo, 4 settembre 2019 - Il Governo vecchio non c’è più. Quello nuovo non si è ancora insediato. Una situazione che non rende certo tranquilli i lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno, alcuni dei quali, sul profilo Facebook “I lavoratori Bekaert sono io”, hanno lanciato un appello anche alla popolazione: “ Non aspettate che arrivi il politico di turno a fare passerella e non lasciate che si arrivi a gennaio senza una soluzione vera”. La vicenda legata allo stabilimento valdarnese riaccende insomma i riflettori dopo il periodo di ferie alla luce, soprattutto di quanto accaduto a Roma in queste settimane.

“La caduta del Governo e le sue conseguenze sulle crisi aziendali, che coinvolgono più di 160 realtà lavorative, è la conferma di quanto ribadiamo da tempo – hanno scritto i lavoratori - : non servono soluzioni tappabuchi per rimandare i problemi ma un percorso netto, una posizione politica sul lavoro, che abbia come protagonisti principali i lavoratori e i territori coinvolti, escludendo avvoltoi e “capitani coraggiosi” buoni solo a prendere soldi pubblici. Ma, a quanto pare, tira una brutta aria specialmente sulle reindustrializzazioni che dovevano, come nel caso nostro, essere inquadrate in un ricollocamento di tutti i lavoratori e della riqualificazione dell’intera area ex Pirelli di Figline. Ad oggi – hanno continuato i lavoratori Bekaert - sappiamo solo che i soggetti interessati (rimasti due o tre) non riprenderebbero tutti i 240 lavoratori rimasti: 240 perché molti hanno lasciato la fabbrica sia per sconforto, sia per cambiare aria, giustamente, riuscendo in qualche caso a ricollocarsi in altre situazioni lavorative. Purtroppo il tempo e l’immobilismo logorano”.

E’ stata così lanciata una prima proposta: una manifestazione cittadina per “ridare voce alla nostra fabbrica e al nostro territorio, ma anche a tutti coloro che hanno a cuore questa lotta e che sono pronti a fare proposte ai lavoratori e ai sindacati che ancora non hanno mollato!”. Nel frattempo oggi la Cisl si ritroverà con la Rsu e alcuni lavoratori per fare il punto della situazione. “Contatteremo l’advisor che sta seguendo la vicenda – ha detto Alessandro Beccastrini, massimo rappresentante del sindacato -. Naturalmente questa fase di incertezza politica non aiuta. Capiremo, nei prossimi giorni, se ci saranno volti nuovi al Ministero dello Sviluppo Economico, anche nei ruoli di Sottosegretario e a quel punto decideremo come muoverci”.