Bekaert. Il grido d'allarme della Cisl: "Il tempo sta per scadere"

Il sindacato molto preoccupato per la piega che sta predendo la vicenda. Il 30 giugno scadrà la cassa integrazione prorogata a Natale.

Arezzo, 29 febbraio 2020 - Il tempo stringe e all’orizzonte non ci sono ancora certezze. La situazione, quindi, è preoccupante, come preoccupati sono gli ex lavoratori della Bekaert, azienda di Figline Valdarno che, quando era in produzione, impiegava un personale cospicuo proveniente dal Valdarno Aretino. A fine giugno scadrà la cassa integrazione e se non ci saranno ulteriori proroghe, chi era occupato nello stabilimento e non si è nel frattempo sistemato finirà in mobilità. L’ultimo grido d’allarme è stato lanciato dal segretario generale della Cisl Toscana, Riccado Cerza e dal segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini. “Il tempo passa, ma il percorso di reindustrializzazione della Bekaert non parte. Siamo molto preoccupati - hanno detto - e non lasceremo che su questa vertenza cali il silenzio e l’indifferenza.”

Per i due rappresentanti sindacali lo scenario ormai è chiaro. “I soggetti interessati sono in campo da mesi, il percorso delineato. Eppure – hanno aggiunto - le settimane passano e non si entra mai nella fase decisiva per il passaggio di proprietà dello stabilimento e dell’area. Giugno è più vicino di quanto sembri e a giugno finirà anche l’ulteriore proroga della Cig che siamo riusciti ad ottenere a dicembre scorso. La forza d’animo, la serietà, la pazienza dei lavoratori, delle loro famiglie e di tutto il territorio valdarnese è stata ammirevole – hanno aggiunto Cerza e Beccastrini - non è giusto continuare a tenerli in questa situazione di incertezza esasperante: il Mise e il Governo devono far sentire la loro voce e mettere in campo tutto l’impegno e il peso di cui dispongono per portare a soluzione questa vertenza. Le famiglie dei lavoratori ormai sono all’esasperazione. Da parte nostra – hanno concluso - metteremo in campo tutte le iniziative possibili per far sì che possa dare loro una risposta positiva”.

Della vicenda si è parlato anche lunedì scorso, in occasione dell’incontro organizzato dal Pd di Montevarchi al Palazzo del Podestà. Un lavoratore della Bekaert è infatti intervenuto chiedendo al candidato governatore della Toscana del centro sinistra Eugenio Giani di muovere i passi necessari, come istituzioni e come politica, per evitare che decine di famiglie vivano l’incubo della perdita del posto di lavoro. Insomma, sono mesi decisivi per il futuro degli ex dipendenti. Poco prima di Natale, come noto, è stato siglato l’accordo per la proroga della cassa integrazione che scadrà tra quattro mesi. Oggi chi passa davanti allo stabilimento di via Petrarca vede un parcheggio vuoto, cancelli chiusi, striscioni di solidarietà appesi alle inferriate. Alla Bekaert di Figline Valdarno lavoravano oltre 300 persone, molte delle quali residenti nella parte aretina del Valdarno, soprattutto a San Giovanni e Cavriglia. Oggi, buona parte di loro sono in cassa integrazione. Ma si pensa soprattutto alle prospettive del sito figlinese. Perché da qui a giugno dovrà essere trovata una soluzione. Anche prima, perché per far ripartire lo stabilimento il piano industriale dovrà essere definito a primavera. Il tempo sta per scadere.