Bekaert. Il 16 dicembre tavolo tecnico al Mise

E' l'ultima chiamata prima della scadenza della cassa integrazione per gli oltre 200 lavoratori, prevista per fine dicembre. Si chiede una proroga degli ammortizzatori sociali.

La Bekaert

La Bekaert

Arezzo, 07 dicembre 2019 - Tra dieci giorni il destino dei lavoratori Bekaert, forse, sarà un po’ più chiaro. Almeno è quello si augurano tutti. Il 16 dicembre, alle ore 15, a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, si terrà infatti il tavolo tecnico sulla delicata vertenza e sugli oltre 200 lavoratori che rischiano di rimanere senza una prospettiva di lavoro. Due gli argomenti al centro dell’incontro. La reindustrializzazione del sito di Figline, con gli eventuali acquirenti interessati e la proroga della cassa integrazione. Per le organizzazioni sindacali la richiesta da portare al tavolo istituzionale è innanzitutto la proroga dell’ammortizzatore sociale, in scadenza il 31 dicembre. “Date le reali possibilità di reindustrializzazione – hanno aggiunto Fim, Fiom e Uilm – è fondamentale avere il tempo per concretizzarle. Diversamente sarebbe impossibile portare avanti la trattativa e valutare la fattibilità dei piani di reindustrializzazione”.

La delicata situazione dei lavoratori Bekaert di Figline al centro di un’interrogazione presentata dal vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Stefano Mugnai ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli. “La multinazionale – scrive il parlamentare azzurro – nell’ambito di un procedimento di delocalizzazione all’estero delle proprie strutture produttive ha annunciato una serie di licenziamenti collettivi e ad oggi sono 224 i lavoratori della fabbrica valdarnese in cassa integrazione straordinaria, che scadrà al 31 dicembre 2019″. “Sul futuro dello stabilimento è da tempo in corso una vertenza che vede coinvolte le parti sociali e il governo per il tramite del Mise, al momento l’unica offerta rimasta in piedi per l’acquisizione dello stabilimento è quella avanzate dall’azienda Trafilerie meridionali di Chieti”.

“L’azienda Trafilerie meridionali, il cui piano industriale sembrerebbe essere stato giudicato interessante da parte del governo, è un soggetto industriale di dimensioni limitate – prosegue Mugnai – che potrebbe non disporre di tutte le risorse necessarie ai fini dell’acquisizione e del rilancio di uno stabilimento industriale delle dimensioni di quello di Figline. Purtroppo ad oggi il tempo a disposizione è poco perché l’urgenza fondamentale, al di là di ogni altra considerazione, è rappresentata dal termine del 31 dicembre successivamente al quale verrà meno la cassa integrazione straordinaria riconosciuta ai lavoratori”. L’onorevole Mugnai ha chiesto quindi di sapere, “quali iniziative urgenti intenda assumere il governo al fine di prevedere la proroga della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dello stabilimento e per favorire al più presto l’individuazione di una soluzione positiva per il salvataggio dello stesso”.