Occupazione, crisi concentrata nel settore bar-ristoranti

I dati della Camera di commercio sul mercato del lavoro del Covid: aumentano gli occupati nel settore del lavoro dipendente

anna lapini

anna lapini

Arezzo, 29 marzo 2021 - “Attraverso l’elaborazione, effettuata dall’ Ufficio Studi della Camera di Commercio, di alcune tipologie di dati provenienti da più fonti (ISTAT, Regione Toscana, Sistema Camerale) – spiega la Vice Presidente Vicaria della Camera di Commercio Anna Lapini” – siamo in grado in delineare un quadro abbastanza esaustivo della condizione del mercato del lavoro nella nostra provincia. Nel corso del 2020, come purtroppo appare evidente a tutti, l’emergenza sanitaria e la conseguente sospensione delle attività di interi settori hanno rappresentato anche per la nostra provincia uno shock improvviso e senza precedenti sulla produzione e sulla circolazione di beni e servizi e conseguentemente sul mercato del lavoro. La situazione dopo il lockdown della scorsa primavera ha visto una accentuata differenziazione dei diversi settori che sono stati colpiti in maniera fortemente eterogenea. Gli effetti più negativi si sono avuti soprattutto sul settore del turismo e su alcuni comparti del commercio al dettaglio e dei servizi ed hanno interessato maggiormente, in generale, le donne, i giovani e gli stranieri. Si tratta delle categorie che più spesso occupano posizioni lavorative meno tutelate, per giunta nei settori e nei tipi di impresa che sono stati investiti più duramente dalla crisi.”

“Nel secondo trimestre 2020 si è assistito a un crollo dell’attività economica, seguito da un recupero, per certi aspetti superiore alle aspettative, nel terzo trimestre e una nuova riduzione nel quarto dovuta alla recrudescenza della diffusione dei contagi - commenta il Segretario Generale della Camera di Commercio Marco Randellini -. Data la natura dei provvedimenti di sostegno alle imprese e ai lavoratori, gli effetti della crisi si sono manifestati più sulle ore lavorate che sull’occupazione. Ciononostante il numero di persone rimaste senza lavoro è considerevole, soprattutto a seguito delle cessazioni dei contratti a termine non rinnovati e del venir meno di nuove assunzioni in un generalizzato clima di “sospensione” delle attività, ad iniziare proprio da quella della ricerca di lavoro. Il calo dell’attività e dell’occupazione si è concentrato nei servizi e, complessivamente, ha avuto effetti ridotti nella manifattura. Nella nostra provincia sono comunque presenti oltre 145 mila occupati, per l’80% dipendenti ed il restante 20% indipendenti. Rispetto al 2019 si sono persi 870 posizioni lavorative, -0,6% in termini relativi. L’andamento non è stato però omogeneo: come già osservato a livello nazionale, la crisi occupazionale si è scaricata particolarmente sulla categoria degli occupati indipendenti (-18,3%), mentre per i dipendenti si è registrato addirittura un aumento del 5,1%, attribuibile probabilmente all’azione congiunta delle mancate uscite derivanti dalle misure di “protezione” (divieto di licenziamento e interventi di sostegno) ed alle maggiori entrate registrate per alcuni settori.”

Occupati in provincia di Arezzo per settore

 

 

2016

2017

2018

2019

2020

Agricoltura

5.857

5.746

6.070

7.170

7.702

Manifatturiero

39.459

41.496

43.199

40.884

43.668

Costruzioni

8.836

9.788

10.711

7.958

8.801

Commercio, alberghi e ristoranti

33.169

29.349

28.363

30.946

24.235

Altre attività dei servizi

60.861

61.410

52.899

59.080

60.762

Totale

148.181

147.788

141.242

146.038

145.168

 

 

 

 

 

 

 

 

“Proprio a livello settoriale, come già sottolineato da Anna Lapini, – prosegue Marco Randellini - emergono le differenze più marcate: la perdita di posizioni occupazionali matura infatti in uno specifico comparto, quello del commercio, alberghi e ristoranti, in cui nel 2020 mancano all’appello oltre 6.700 occupati con una perdita in termini percentuali del 21,7%. A rendere particolarmente critico il risultato ha contribuito non solo la crisi che ha colpito in modo particolare il comparto, ma anche la diffusa presenza di occupati “flessibili” che non hanno potuto beneficiare delle tutele messe in campo per l’occupazione stabile. Negli altri settori, caratterizzati da un minor impatto diretto della crisi o maggiormente “salvaguardati” dalle misure emergenziali, si registrano al contrario aumenti occupazionali. I dati recentemente pubblicati dal Sistema Informativo Lavoro della Regione Toscana forniscono un ulteriore punto di vista dell’andamento del mercato del lavoro provinciale: nel corso del 2020 le comunicazioni di avviamento al lavoro inviate ai Centri per l’Impiego (CPI) sono diminuite del 17,7%. La sostanziale “tenuta” degli occupati è conseguente al fatto che le uscite occupazionali, grazie alle misure straordinarie messe in campo, sono diminuite più o meno come le assunzioni. Comunque è particolarmente significativo, a dimostrazione della particolarità del momento, che ancor più delle comunicazioni di avviamento, diminuiscano i flussi di ingresso in disoccupazione: complessivamente nell’anno sono state registrate 10.254 nuove iscrizioni, il 22,1% in meno rispetto al 2019. Un dato confermato dall’andamento del tasso di disoccupazione provinciale che si colloca nel 2020 al 7,5%, poco al di sopra del valore registrato nel 2019 (7,4%).

 

 

Comunicazioni di avviamento al lavoro inviate ai CPI per tipo di contratto – provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

Quota % 2020

Lavoro a tempo indeterminato

6.850

5.333

-22,1%

11,1%

Contratto a tempo determinato

33.300

28.402

-14,7%

59,3%

Somministrazione

5.284

4.099

-22,4%

8,6%

Contratto a progetto/co.co.co

864

972

12,5%

2,0%

Tirocinio

1.328

725

-45,4%

1,5%

Apprendistato

3.013

1.644

-45,4%

3,4%

Lavoro domestico

3.247

4.060

25,0%

8,5%

Lavoro intermittente

3.340

2.076

-37,8%

4,3%

Altre forme

925

565

-38,9%

1,2%

Totale

58.151

47.876

-17,7%

100,0%

 

 

 

Le assunzioni registrate dai Centri per l’Impiego sono diminuite indistintamente per quasi tutte le tipologie contrattuali: le più colpite sono l’apprendistato ed il tirocinio (entrambi -45,4%) ed il lavoro intermittente (-37,8%). Sono in ripiegamento anche le forme contrattuali più utilizzate: i contratti a contratti a tempo determinato rappresentano il 59,3% delle assunzioni e diminuiscono del 14,7% rispetto al 2019. I contratti a tempo indeterminato rappresentano l’11,1% delle assunzioni e subiscono una flessione del 22,1%). In diminuzione anche i contratti di somministrazione (-22,4%) che rappresentano l’8,6% del totale dei contratti attivati. Due sono le tipologie contrattuali che, al contrario, sono cresciute nel corso dell’anno: i contratti di lavoro domestico, che costituiscono l’8,5% delle assunzioni, aumentano del 25% rispetto all’anno precedente, mentre i contratti a progetto/co.co.co. crescono del 12,5% ma rappresentano solo il 2% del totale delle assunzioni

 

 

Comunicazioni di avviamento al lavoro inviate ai CPI per settore economico - provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

Quota % 2020

Agricoltura

9.997

9.805

-1,9%

20,5%

Manifatturiero

12.017

6.900

-42,6%

14,4%

Costruzioni

2.655

2.161

-18,6%

4,5%

Commercio

4.670

3.651

-21,8%

7,6%

Trasporto e magazzinaggio

1.356

1.002

-26,1%

2,1%

Alberghi e ristoranti

6.721

4.075

-39,4%

8,5%

PA, Istruzione, Sanità

8.245

9.270

12,4%

19,4%

Servizi alle imprese

4.444

3.756

-15,5%

7,8%

Altro

8.046

7.256

-9,8%

15,2%

Totale

58.151

47.876

-17,7%

100,0%

 

Anche a livello di settori di attività prevalgono i segni negativi: sono di particolare rilievo le flessioni delle assunzioni nel manifatturiero (-42,6%), negli alberghi-ristoranti (-39,4%), nei trasporti (-26,1%) e nel commercio (-21,8%). L’agricoltura riesce meglio di altri settori a contenere il calo delle assunzioni (-1,9%).

Unico settore in cui crescono gli avviamenti al lavoro è quello della “PA, Istruzione, Sanità” (+12,4%).

 

Comunicazioni di avviamento al lavoro inviate ai CPI - provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

% su tot.

Area aretina

23.402

19.568

-16,4%

40,9%

Casentino

5.048

3.963

-21,5%

8,3%

Valdarno

14.884

12.104

-18,7%

25,3%

Valdichiana

9.434

7.898

-16,3%

16,5%

Valtiberina

5.383

4.343

-19,3%

9,1%

Provincia

58.151

47.876

-17,7%

100,0%

 

 

Non si riscontrano particolari differenze fra le aree della provincia: flessioni sopra la media provinciale si registrano in Casentino (-21,5%), Valtiberina (-19,3%) e Valdarno (-18,7%), mentre Valdichiana (-16,3%) e Area aretina (-16,4%) riescono a contenere meglio le perdite.

 

 

 

Flusso di ingressi in disoccupazione per CPI - provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

% su tot.

Area aretina

4.766

3.759

-21,1%

36,7%

Casentino

1.243

927

-25,4%

9,0%

Valdarno

3.918

3.135

-20,0%

30,6%

Valdichiana

1.965

1.499

-23,7%

14,6%

Valtiberina

1.261

934

-25,9%

9,1%

Provincia di Arezzo

13.153

10.254

-22,0%

100,0%

 

La diminuzione è più accentuata fra gli uomini (-26,4%) a testimonianza che le donne (-18,7%) sono state maggiormente penalizzate dalle ricadute economiche ed occupazionali dell’emergenza Covid-19.

 

 

Flusso di ingressi in disoccupazione per CPI e genere - provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

 

F

M

F

M

F

M

Area aretina

2.606

2.160

2.231

1.528

-14,4%

-29,3%

Casentino

730

513

536

391

-26,6%

-23,8%

Valdarno

2.135

1.783

1.778

1.357

-16,7%

-23,9%

Valdichiana

1.168

797

902

597

-22,8%

-25,1%

Valtiberina

759

502

570

364

-24,9%

-27,5%

Provincia di Arezzo

7.398

5.755

6.017

4.237

-18,7%

-26,4%

 

 

 

Flusso di ingressi in disoccupazione per CPI e classi di età - provincia di Arezzo

 

Valori assoluti 2020

Variazioni % sul 2019

 

Sotto 25 anni

25-30 anni

Oltre 30 anni

Totale

Sotto 25 anni

25-30 anni

Oltre 30 anni

Totale

Area aretina

626

602

2.531

3.759

-35,9%

-22,2%

-16,1%

-21,1%

Casentino

189

138

600

927

-18,9%

-27,4%

-26,8%

-25,4%

Valdarno

536

503

2.096

3.135

-27,4%

-13,6%

-19,3%

-20,0%

Valdichiana

265

254

980

1.499

-20,4%

-19,1%

-25,6%

-23,7%

Valtiberina

110

138

686

934

-43,0%

-38,1%

-18,8%

-25,9%

Provincia di Arezzo

1.726

1.635

6.893

10.254

-30,2%

-21,5%

-19,8%

-22,0%

“Attraverso l’elaborazione, effettuata dall’ Ufficio Studi della Camera di Commercio, di alcune tipologie di dati provenienti da più fonti (ISTAT, Regione Toscana, Sistema Camerale) – spiega la Vice Presidente Vicaria della Camera di Commercio Anna Lapini” – siamo in grado in delineare un quadro abbastanza esaustivo della condizione del mercato del lavoro nella nostra provincia. Nel corso del 2020, come purtroppo appare evidente a tutti, l’emergenza sanitaria e la conseguente sospensione delle attività di interi settori hanno rappresentato anche per la nostra provincia uno shock improvviso e senza precedenti sulla produzione e sulla circolazione di beni e servizi e conseguentemente sul mercato del lavoro. La situazione dopo il lockdown della scorsa primavera ha visto una accentuata differenziazione dei diversi settori che sono stati colpiti in maniera fortemente eterogenea. Gli effetti più negativi si sono avuti soprattutto sul settore del turismo e su alcuni comparti del commercio al dettaglio e dei servizi ed hanno interessato maggiormente, in generale, le donne, i giovani e gli stranieri. Si tratta delle categorie che più spesso occupano posizioni lavorative meno tutelate, per giunta nei settori e nei tipi di impresa che sono stati investiti più duramente dalla crisi.”

“Nel secondo trimestre 2020 si è assistito a un crollo dell’attività economica, seguito da un recupero, per certi aspetti superiore alle aspettative, nel terzo trimestre e una nuova riduzione nel quarto dovuta alla recrudescenza della diffusione dei contagi - commenta il Segretario Generale della Camera di Commercio Marco Randellini -. Data la natura dei provvedimenti di sostegno alle imprese e ai lavoratori, gli effetti della crisi si sono manifestati più sulle ore lavorate che sull’occupazione. Ciononostante il numero di persone rimaste senza lavoro è considerevole, soprattutto a seguito delle cessazioni dei contratti a termine non rinnovati e del venir meno di nuove assunzioni in un generalizzato clima di “sospensione” delle attività, ad iniziare proprio da quella della ricerca di lavoro. Il calo dell’attività e dell’occupazione si è concentrato nei servizi e, complessivamente, ha avuto effetti ridotti nella manifattura. Nella nostra provincia sono comunque presenti oltre 145 mila occupati, per l’80% dipendenti ed il restante 20% indipendenti. Rispetto al 2019 si sono persi 870 posizioni lavorative, -0,6% in termini relativi. L’andamento non è stato però omogeneo: come già osservato a livello nazionale, la crisi occupazionale si è scaricata particolarmente sulla categoria degli occupati indipendenti (-18,3%), mentre per i dipendenti si è registrato addirittura un aumento del 5,1%, attribuibile probabilmente all’azione congiunta delle mancate uscite derivanti dalle misure di “protezione” (divieto di licenziamento e interventi di sostegno) ed alle maggiori entrate registrate per alcuni settori.”

Occupati in provincia di Arezzo per settore

 

 

2016

2017

2018

2019

2020

Agricoltura

5.857

5.746

6.070

7.170

7.702

Manifatturiero

39.459

41.496

43.199

40.884

43.668

Costruzioni

8.836

9.788

10.711

7.958

8.801

Commercio, alberghi e ristoranti

33.169

29.349

28.363

30.946

24.235

Altre attività dei servizi

60.861

61.410

52.899

59.080

60.762

Totale

148.181

147.788

141.242

146.038

145.168

 

 

 

 

 

 

 

 

“Proprio a livello settoriale, come già sottolineato da Anna Lapini, – prosegue Marco Randellini - emergono le differenze più marcate: la perdita di posizioni occupazionali matura infatti in uno specifico comparto, quello del commercio, alberghi e ristoranti, in cui nel 2020 mancano all’appello oltre 6.700 occupati con una perdita in termini percentuali del 21,7%. A rendere particolarmente critico il risultato ha contribuito non solo la crisi che ha colpito in modo particolare il comparto, ma anche la diffusa presenza di occupati “flessibili” che non hanno potuto beneficiare delle tutele messe in campo per l’occupazione stabile. Negli altri settori, caratterizzati da un minor impatto diretto della crisi o maggiormente “salvaguardati” dalle misure emergenziali, si registrano al contrario aumenti occupazionali. I dati recentemente pubblicati dal Sistema Informativo Lavoro della Regione Toscana forniscono un ulteriore punto di vista dell’andamento del mercato del lavoro provinciale: nel corso del 2020 le comunicazioni di avviamento al lavoro inviate ai Centri per l’Impiego (CPI) sono diminuite del 17,7%. La sostanziale “tenuta” degli occupati è conseguente al fatto che le uscite occupazionali, grazie alle misure straordinarie messe in campo, sono diminuite più o meno come le assunzioni. Comunque è particolarmente significativo, a dimostrazione della particolarità del momento, che ancor più delle comunicazioni di avviamento, diminuiscano i flussi di ingresso in disoccupazione: complessivamente nell’anno sono state registrate 10.254 nuove iscrizioni, il 22,1% in meno rispetto al 2019. Un dato confermato dall’andamento del tasso di disoccupazione provinciale che si colloca nel 2020 al 7,5%, poco al di sopra del valore registrato nel 2019 (7,4%).

 

 

Comunicazioni di avviamento al lavoro inviate ai CPI per tipo di contratto – provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

Quota % 2020

Lavoro a tempo indeterminato

6.850

5.333

-22,1%

11,1%

Contratto a tempo determinato

33.300

28.402

-14,7%

59,3%

Somministrazione

5.284

4.099

-22,4%

8,6%

Contratto a progetto/co.co.co

864

972

12,5%

2,0%

Tirocinio

1.328

725

-45,4%

1,5%

Apprendistato

3.013

1.644

-45,4%

3,4%

Lavoro domestico

3.247

4.060

25,0%

8,5%

Lavoro intermittente

3.340

2.076

-37,8%

4,3%

Altre forme

925

565

-38,9%

1,2%

Totale

58.151

47.876

-17,7%

100,0%

 

 

 

Le assunzioni registrate dai Centri per l’Impiego sono diminuite indistintamente per quasi tutte le tipologie contrattuali: le più colpite sono l’apprendistato ed il tirocinio (entrambi -45,4%) ed il lavoro intermittente (-37,8%). Sono in ripiegamento anche le forme contrattuali più utilizzate: i contratti a contratti a tempo determinato rappresentano il 59,3% delle assunzioni e diminuiscono del 14,7% rispetto al 2019. I contratti a tempo indeterminato rappresentano l’11,1% delle assunzioni e subiscono una flessione del 22,1%). In diminuzione anche i contratti di somministrazione (-22,4%) che rappresentano l’8,6% del totale dei contratti attivati. Due sono le tipologie contrattuali che, al contrario, sono cresciute nel corso dell’anno: i contratti di lavoro domestico, che costituiscono l’8,5% delle assunzioni, aumentano del 25% rispetto all’anno precedente, mentre i contratti a progetto/co.co.co. crescono del 12,5% ma rappresentano solo il 2% del totale delle assunzioni

 

 

Comunicazioni di avviamento al lavoro inviate ai CPI per settore economico - provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

Quota % 2020

Agricoltura

9.997

9.805

-1,9%

20,5%

Manifatturiero

12.017

6.900

-42,6%

14,4%

Costruzioni

2.655

2.161

-18,6%

4,5%

Commercio

4.670

3.651

-21,8%

7,6%

Trasporto e magazzinaggio

1.356

1.002

-26,1%

2,1%

Alberghi e ristoranti

6.721

4.075

-39,4%

8,5%

PA, Istruzione, Sanità

8.245

9.270

12,4%

19,4%

Servizi alle imprese

4.444

3.756

-15,5%

7,8%

Altro

8.046

7.256

-9,8%

15,2%

Totale

58.151

47.876

-17,7%

100,0%

 

Anche a livello di settori di attività prevalgono i segni negativi: sono di particolare rilievo le flessioni delle assunzioni nel manifatturiero (-42,6%), negli alberghi-ristoranti (-39,4%), nei trasporti (-26,1%) e nel commercio (-21,8%). L’agricoltura riesce meglio di altri settori a contenere il calo delle assunzioni (-1,9%).

Unico settore in cui crescono gli avviamenti al lavoro è quello della “PA, Istruzione, Sanità” (+12,4%).

 

Comunicazioni di avviamento al lavoro inviate ai CPI - provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

% su tot.

Area aretina

23.402

19.568

-16,4%

40,9%

Casentino

5.048

3.963

-21,5%

8,3%

Valdarno

14.884

12.104

-18,7%

25,3%

Valdichiana

9.434

7.898

-16,3%

16,5%

Valtiberina

5.383

4.343

-19,3%

9,1%

Provincia

58.151

47.876

-17,7%

100,0%

 

 

Non si riscontrano particolari differenze fra le aree della provincia: flessioni sopra la media provinciale si registrano in Casentino (-21,5%), Valtiberina (-19,3%) e Valdarno (-18,7%), mentre Valdichiana (-16,3%) e Area aretina (-16,4%) riescono a contenere meglio le perdite.

 

 

 

Flusso di ingressi in disoccupazione per CPI - provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

% su tot.

Area aretina

4.766

3.759

-21,1%

36,7%

Casentino

1.243

927

-25,4%

9,0%

Valdarno

3.918

3.135

-20,0%

30,6%

Valdichiana

1.965

1.499

-23,7%

14,6%

Valtiberina

1.261

934

-25,9%

9,1%

Provincia di Arezzo

13.153

10.254

-22,0%

100,0%

 

La diminuzione è più accentuata fra gli uomini (-26,4%) a testimonianza che le donne (-18,7%) sono state maggiormente penalizzate dalle ricadute economiche ed occupazionali dell’emergenza Covid-19.

 

 

Flusso di ingressi in disoccupazione per CPI e genere - provincia di Arezzo

 

2019

2020

Var. %

 

F

M

F

M

F

M

Area aretina

2.606

2.160

2.231

1.528

-14,4%

-29,3%

Casentino

730

513

536

391

-26,6%

-23,8%

Valdarno

2.135

1.783

1.778

1.357

-16,7%

-23,9%

Valdichiana

1.168

797

902

597

-22,8%

-25,1%

Valtiberina

759

502

570

364

-24,9%

-27,5%

Provincia di Arezzo

7.398

5.755

6.017

4.237

-18,7%

-26,4%

 

 

 

Flusso di ingressi in disoccupazione per CPI e classi di età - provincia di Arezzo

 

Valori assoluti 2020

Variazioni % sul 2019

 

Sotto 25 anni

25-30 anni

Oltre 30 anni

Totale

Sotto 25 anni

25-30 anni

Oltre 30 anni

Totale

Area aretina

626

602

2.531

3.759

-35,9%

-22,2%

-16,1%

-21,1%

Casentino

189

138

600

927

-18,9%

-27,4%

-26,8%

-25,4%

Valdarno

536

503

2.096

3.135

-27,4%

-13,6%

-19,3%

-20,0%

Valdichiana

265

254

980

1.499

-20,4%

-19,1%

-25,6%

-23,7%

Valtiberina

110

138

686

934

-43,0%

-38,1%

-18,8%

-25,9%

Provincia di Arezzo

1.726

1.635

6.893

10.254

-30,2%

-21,5%

-19,8%

-22,0%