"Gli azzerati di Etruria dimenticati dal governo": l'accusa di Letizia Giorgianni

La leader dei Salvabanche all'attacco dopo il corteo di venerdì: 1,5 miliardi di rimborsi? I soldi non ci sono

Letizia Giorgianni

Letizia Giorgianni

Arezzo, 28 ottobre 2018 - DIMENTICATI? E’ il sospetto che aleggia nella mente di Letizia Giorgianni, la leader del comitato Vittime del Salvabanche, venerdì scorso come sempre in prima fila nel corteo degli azzerati sfilato lungo le strade del centro cittadino.

Giorgianni, davvero siete passati in seconda fila voi risparmiatori della ex Etruria?

«Purtroppo ho questa impressione, adesso si guarda con più interesse dove i numeri sono più grandi, ovvero alle banche venete. E noi delle quattro banchette finite in risoluzione siamo fuori dai riflettori nonostante le promesse che erano state fatte».

A cosa si riferisce?

«Non è che le nostre proteste precedenti fossero rivolte solo contro Matteo Renzi e dunque destinate a cessare non appena Renzi non ci fosse più. E non basta chiamare sul palco al Circo Massimo accanto a Di Maio un azzerato, che peraltro mai avevo visto nelle tante manifestazioni fatte, per mandare a quel paese l’ex premier. Qui non bastano gli annunci, ci vogliono i fatti».

Ce l’ha col governo gialloverde?

«Noto soltanto che ci hanno messo da parte. Sono stati convocati incontri in sede ministeriale nelle ultime settimane ai quali il nostro comitato non è stato nemmeno invitato. Come si fa a non nutrire perplessità verso fatti del genere?».

Lei è stata molto critica sul fondo da 1,5 miliardi annuinciato dal governo...

«Appunto, 1,5 miliardi. Ma dove sono questi soldi? E a chi saranno destinati. Mi risulta che sui conti dormienti ci sia soltanto mezzo miliardo, una buona base certamente, ma per il resto a chi dobbiamo affidarci?, Insomma non mancano i dubbi sull’effettiva consistenza di questo plafond e sul suo eventuale utilizzo».

Una rinnovata attenzione verso gli azzerati ex Etruria e le altre banche risolte: era questo a cui mirava il corteo di venerdì?

«Anche questo ma non solo. Con la nostra presenza volevamo dire intanto che i risparmiatori traditi seguiranno con grande partecipazione i processi perché chiedono giustizia. Se le cose sono andate così, qualche responsabile dovrà pure esserci. E non ce l’ho affatto con il procuratore Roberto Rossi che ha diretto i vari filoni di inchiesta e dunque non si è tirato indietro».

Cartelli e striscioni anche contro l’azione di Banca d’Italia e Consob...

«Non è una novità neppure questa, da tempo stiamo sottolineando le responsabilità dei controllori che non hanno controllato come avrebbero dovuto. E’ anche per questo che con noi in corteo c’era Andrea Augello che da senatore aveva incalzato su tali questioni nella commissione d’inchiesta sulle banche».