Arezzo Fiere, rinvio e tensioni: il 16 addio Boldi e Cda, decade offerta Ieg ma si tratta

La Regione contro gli altri soci pubblici tenta di salvare il voto sulla cessione a Rimini. Futuro organismo a guida Vannetti e Faralli. Il colosso non chiude alla trattativa

L'assemblea di Arezzo Fiere

L'assemblea di Arezzo Fiere

Arezzo, 31 gennaio 2019 - Non si sa da dove cominciare: dalla revoca di Boldi che slitta al 16 febbraio o dalla spaccatura dei soci pubblici nel voto all’assemblea di Arezzo Fiere? Oppure dagli scenari che si aprono adesso dopola decadenza dell’offerta irrevocabile di Ieg per l’acquisizione di OroArezzo e Gold Italy? Difficile districarsi dentro una giornata ad alta tensione, iniziata ieri mattina al primo piano di Arezzo Fiere e culminata nel voto sulla proposta avanzata da Franco Marinoni, direttore toscano di Confcommercio: quella di rinviare l’assemblea.

E, di fatto, far cadere la proposta di Ieg che scadeva oggi. E’ il voto da cui è scaturito lo strappo fra i soci pubblici: da una parte Camera di Commercio, Comune e Provincia; dall’altra la Regione, rappresentata dall’assessore Stefano Ciuoffo che però aveva avuto un mandato imperativo, votare a favore della cessione.

E poiché nel merito non si è votato, ecco che Ciuoffo si è ritrovato nella condizione di esprimere il suo no al rinvio. Comunque strappo è, pur se tempo per una ricomposizione esiste ancora. In ogni caso la Regione, socio di maggioranza col 39,88% delle quote, si è ritrovata sotto.

Quanto ad Andrea Boldi, l’attuale presidente, resta in carica fino al 16 febbraio essendo saltato per motivi tecnici il primo punto all’ordine del giorno relativo alla sua revoca. Contro di lui sono schierati i soci pubblici che hanno spiegato con lo stesso Marinoni, con il sindaco Alessandro Ghinelli, con la presidente della Provincia Silvia Chiassai, con il leader della Camera di Commercio Massimo Guasconi il perché della necessità del cambiamento insieme a quella di ridiscutere con Ieg i contenuti dell’eventuale cessione.

Dal fronte, che ha unito tutte le categorie compresa Confartigianato, si sono sfilate solo Confesercenti e Confagricoltura. Contro Boldi anche soci privati quali Jacomoni (Monnalisa), Chini, Giordini. A oggi le certezze sono le seguenti: sfuma la vendita a Ieg, Boldi resta fino al 16 a meno di dimissioni, il 16 sarà ricomposto un nuovo consiglio di amministrazione presieduto da Ferrer Vannetti (leader di Confartigianato), dal commercialista aretino Gino Faralli come vice, da rappresentanti dei soci tra i quali dovrebbe spuntare il nome di Luca Benvenuti (gruppo UnoAerre).

Pare finita invece nelle retrovie l’ipotesi di un amministratore unico che faccia da pontiere per un paio di mesi. Più nebuloso lo scenario futuro. Da Rimini, sede di Ieg, nulla è emerso in via ufficiale ma fonti vicine al presidente Lorenzo Cagnoni fanno trapelare la posizione del colosso fieristico: pagamento immediato, oggi, della rata dell’affitto da pagare; decadenza dell’offerta irrevocabile di acquisto; massimo impegno, «anima e cuore», nell’organizzazione in primavera di OroArezzo.

E quest’ultima indicazione nasconde forse il desiderio di non strappare, di non chiudere definitivamente la porta all’acquisizione e di riavviare un dialogo con il prossimo Cda. Tanto più che nella lettera inviata nei giorni scorsi ai soci di Arezzo Fiere, da Ieg si specificava la riserva a verificare eventuali iniziative che fossero state prese dopo la scadenza inevasa dell’offerta irrevocabile.