Arezzo Fiere, le ore cruciali: domani l'assemblea per la revoca di Boldi

Due le ipotesi prevalenti: un nuovo consiglio di amministrazione o un "pontiere", un amministratore fino a scadenza mandato. La richiesta di rinvio a Ieg

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Arezo, 29 gennaio 2019 - E’ la settimana in cui si decide il destino di Arezzo Fiere. mercoledì si tiene infatti l’assemblea dei soci con due punti scottanti all’ordine del giorno, con il primo che potrebbe vanificare il secondo. Prima del voto sulla cessione a Ieg delle fiere orafe, va sotto esame la revoca del presidente Andrea Boldi, chiesta congiuntamente da tre dei soci pubblici: Comune, Provincia e Camera di Commercio. Il quarto, quello di maggioranza con quasi il 40% delle quote, è la Regione Toscana che non ha firmato la lettera per inserire fra i punti in discussione il defenestramento di Boldi ma che a sua volta ha ormai scaricato il presidente.

Lo ha fatto con una dichiarazione dell’assessore Stefano Ciuoffo e poi con atto ufficiale nel quale si chiede che a trattare con Ieg sia un altro consiglio d’amministrazione. E d’altra parte l’attuale cda è composto da due soli membri, appunto Boldi e il rappresentante della Regione Elia Vitali.

A meno di clamorose sorprese, l’assemblea dovrebbe votare solo lo stop a Boldi senza prendere in considerazione il secondo punto all’ordine del giorno. Contatti sarebbero stati già presi con Ieg per posporre la data dell’offerta irrevocabile d’acquisto, fissata dal colosso riminese al 31 gennaio.

L’incertezza rimane sulla decisione relativa al board di Arezzo Fiere: ancora in piedi è l’ipotesi che sia nominato un nuovo cda con a capo Ferrer Vannetti, leader di Confartigianato di fatto investito come presidente da parte delle categorie economiche, con il commercialista aretino Gino Faralli al suo fianco in qualità di vice.

Ma potrebbe prevalere un’altra scelta, quella cioè di nominare in via provvisoria uno o due amministratori straordinari con il compito di condurre Arezzo Fiere alla scadenza del mandato del vecchio cda, prima di ricostituire il regolare organismo. L’amministrazione provvisoria avrebbe il compito di scandagliare a fondo il bilancio della società e potrebbe essere rappresentata dallo stesso Faralli.

E’ questa la strada più gettonata, ma in una vicenda dove i colpi di scena si susseguono, tutto rimane possibile. In ogni caso, il sovvertimento ai vertici non risolve la questione più urgente, ovvero la cessione delle fiere a Ieg che nell’offerta indica in 5,2 milioni rateizzati il prezzo che si è disposti a pagare. Occorre adesso adesso vedere se Ieg sarà pronta a concedere altro tempo per trattare e chi, dalla parte aretina, sarà delegato a farlo.

Se si insedia il nuovo Cda, sarà ovviamente l’organismo delegato; se invece arriva l’amministratore, ecco la possibilità che le trattative siano condotte da una cabina di regìa con all’interno rappresentanti dei soci.